“Forza Italia ha definitivamente voltato le spalle agli italiani, alle famiglie, alle imprese, ai ceti produttivi e alla sua storia e ha ceduto lo scettro a Matteo Salvini”. Con queste parole Maria Stella Gelmini, forzista della prima ora, fin dalla discesa in campo nel 1994 di Silvio Berlusconi, ha annunciato di lasciare Forza Italia e di passare al Gruppo Misto. Una decisione maturata al termine di una convulsa giornata di trattative che si è conclusa con la volontà del suo partito di non partecipare al voto per rinnovare la fiducia a Mario Draghi.
“Se i danni prodotti al Paese dalle convulsioni del Movimento 5 Stelle erano scontati, mai avrei mai immaginato che il centrodestra di governo sarebbe riuscito nella missione, quasi impossibile, di sfilare a Conte la responsabilità della crisi”, ha dichiarato il Ministro poco dopo l’intervento in aula della senatrice Anna Maria Bernini.
Non si placano quindi i malumori tra le due ali del partito berlusconiano, quella governista e quella più apertamente populista. E non si escludono altre fuoriuscite eccellenti: tra i ministri, scelti da Forza Italia per appoggiare il Governo Draghi, riflettori puntati su Mara Carfagna e Renato Brunetta. Quest’ultimo è stato visto conversare per alcuni minuti con Draghi durante la prima chiama del voto di fiducia.
Nella sua lunga carriera politica la Gelmini è stata per ben due volte ministro: dal 2008 al 2011 è stata alla guida del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e, nell’attuale Governo Draghi, è stata nominata Ministro per gli affari generali e autonomie.
Emanuele Pecoraro
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