Quarantena Live non è solo un film sulla pandemia, ma un film interamente girato durante la pandemia. Quando l’innovazione e la sperimentazione si sposano con un alto progetto etico e culturale, il risultato non può che essere qualcosa che segna la storia.
È il caso di “Quarantena Live – The film”, la nuova pellicola, prodotta dalla “CaravanFilmsRome”, del regista Giuseppe Aquino, che firma così il primo film nella storia del cinema con regia e tutte le maestranze del cinema classico totalmente a distanza.
Non solo, con questo lavoro l’Italia da oggi si aggiudica il primato di primo “film-verità sulla pandemia” in cui le storie vere si incrociano con la fiction e sancisce un metodo di realizzazione cinematografica unico nel panorama mondiale. Se da un lato potrebbe apparire come la storia di un “amore ai tempi della pandemia”, di fatto questo film rappresenta molto di più!
Ne abbiamo voluto parlare con il regista, Giuseppe Aquino, a cui abbiamo fatto alcune domande, su questo che sembra essere a tutti gli effetti il film dei record.
Regista, sceneggiatore, produttore, tra cinema, tv e teatro, in quale veste si riconosce di più?
La mia ultra trentennale carriera mi ha permesso di comprendere fino in fondo, i vari meccanismi cinematografici, mi riconosco di più nel regista cinematografico e sceneggiatore, come se ambedue fossero due facce della stessa medaglia, due mestieri che si compensano, non c’è regista senza sceneggiatura e viceversa, quando sei entrambi come nel mio caso senti di agire con molta potenza Questo è il mio pensiero sincero, sono anche drammaturgo e autore di format televisivi.
Durante la pandemia ha girato il film “Quarantena Live”, con circa 70 personaggi, tra professionisti e gente comune, rigorosamente a distanza, che tipo di esperienza è stata, rispetto alla regia classica?
Quando tre anni fa ho incominciato a lavorare alla realizzazione del film sulla vita di San Pietro Chanel, santo missionario che ha attraversato tutto il mondo, per me e la produzione era impossibile raggiungere con la troupe alcune isole dell’Oceano Pacifico non collegate, dove si effettuavano le riprese. Questo problema mi ha fatto studiare un piano per girare molte scene del film a distanza con sistemi innovativi di regia coadiuvati da wifi e da collaborazioni sul posto. Mai avrei immaginato di dover mettere a frutto questa progettazione dei precedenti tre anni nel mio paese d’origine, a causa della pandemia e del lockdown deciso dal Governo Italiano.L’arrivo della quarantena in Italia mi ha spinto a mettere velocemente in pratica le teorie sviluppate, scrivendo la sceneggiatura in tre giorni e girando già, sui primi set, dalla settimana successiva. Scopo del film è quello di fare un viaggio attraverso l’uomo e le sue emozioni, che ha come filo conduttore l’umanità. Una pellicola corale e culturale, a forte connotazione antropologica e sociale. La fotografia dell’uomo che vive il suo dramma all’interno del dramma globale.Un mix di colori, di sentimenti e di umanità, rappresentati da attori e persone comuni, che interagiscono nella vita di tutti i giorni, questo il senso del “live” anche nel titolo. Un’esperienza totalmente nuova e diametralmente opposta rispetto alla regia classica.
Che tipo di storia tratta Quarantena Live?
Premetto che Quarantena Live è un vero e proprio film d’autore a cui occorreva una storia forte e concreta, l’idea era di unire 30/40 famiglie diverse. Alla fine ho trovato un filo conduttore per tutti, un matrimonio che avviene pochi giorni prima del lockdown, dove la sposa è già stressata per la presenza dell’amuchina sui tavoli degli invitati, che inizia con una scena classica da matrimonio, i novelli sposi che entrano nella loro casa nuova e che unirà le vite e le vicissitudine di tutti i protagonisti. Le persone e le famiglie all’interno del film sono per lo più amici e parenti della coppia, che recitano le loro storie personali, in Italia e nel mondo. Durante il film, si comprende che, di fronte al dramma, non esistono ricchezza e povertà, né differenze sociali. Tutti sono colpiti.
Quarantena Live era stato, in un primo momento, selezionato per la 77esima edizione della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia 2020, ma non è rientrato nella rosa dei prescelti, dove verrà presentato ora il film?
Devo dire, sinceramente, che l’iscrizione al Festival di Venezia è stata utile per sigillare la chiusura del film il 12 Giugno e poi il Festival è molto importante, Venezia è Venezia (ride)…Due anni fa ero stato selezionato anche al Festival di Cannes, con un altro film, “L’altra infanzia” con Carlo Delle Piane, film che ha avuto uno dei più grandi meriti della storia del cinema italiano in quanto ha ispirato una legge in Italia (dicembre 2019) “Bonus latte 400” essere tra i selezionati dei più grandi festival del mondo è un viaggio, una grande conferma della qualità del tuo lavoro. Poi secondo me, andare in finale non misura l’importanza che il film può raccogliere durante questo viaggio.Sto decidendo per Quarantena, se proporre di presentare la prima alla Festa del Cinema di Roma a ottobre 2020 oppure alla Casa Del Cinema ma su tutto vorrei per “Quarantena live” delle uscite e delle presentazioni, anche a livello internazionale, al di fuori dei circuiti cinematografici classici, circuiti quasi d’essai, ad inviti, per ribadire il carattere soprattutto sociale e pedagogico della pellicola. Magari farlo studiare nelle scuole, come film-verità, per studiare gli effetti del lockdown sulla psiche umana. È infatti una storia che inizia con una gioia e finisce con una speranza.
Nel suo Quarantena Live troviamo attori già famosi e affermati come Marina Suma, Luca Paniconi, Luca Avallone, solo per citarne alcuni, ma anche tante persone comuni, non dell’ambiente cinematografico, com’è stato lavorare con un mix di persone così eterogeneo?
Oltre agli attori professionisti, gli altri sono vicini, parenti ed affini, che si trovano nelle abitazioni limitrofe ai protagonisti o in collegamento telefonico. Pur non essendo un cast eterogeneo non c’era l’ansia da ciak, come sul set. Tutto è andato benissimo sin dalle prime riprese.Oltre a Marina Suma, Luca Avallone, Luca Paniconi, attori che stimo tantissimo, troviamo Alice Maia Rossi, nella parte di se stessa, sedicenne ammalata di Covid, figlia di infermieri di terapia intensiva, gli australiani Gavin Robins, grande regista e artista australiano, e Lucia Mastrantone, sua moglie anch’essa nota attrice.Gretel Giordano, infermiera professionista responsabile di un reparto Covid ammalata di Covid, che ha recitato nella parte di se stessa.Eugenio Causarano e Viviana Renzi la coppia di sposi neo attori.
E poi tanti altri talenti Fabio Massimo Aureli, Francesco De Simone, Federica Di Ruocco, Guido Iandelli, He Dan , Liu Hui Marco Rossi, Maresa Calzone, Marusca e Gian Nicola De Simone, Nazzareno Orlando, Serena Mazzone, Vladi Tridaballi, Stefania Malfi, Vincenzo Vicale. Un vero piacere lavorare con tutti loro, molti verranno scritturati per mie prossimi lavori.
Lei è un professionista istrionico e vulcanico, in 2 mesi di lockdown ha girato un film, tra mille difficoltà, quali sono i suoi progetti futuri?
Ho un film in progress “San Pietro Chanel” di cui spero di iniziare il casting ad ottobre, due produzioni americane “Ghiaccio” e “Il Regista” e il 28 settembre vorrei dare il primo ciak del prossimo film verità “Amori e Giuramenti” che vorrei iscrivere al Festival di Berlino, magari stavolta non solo per essere tra i selezionati, ma tra i vincitori.
Intervista di Stefania Vaghi
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