IL FUORI TUTTO DELL’ARTISTA FAUSTO DELLE CHIAIE

IL FUORI TUTTO DELL’ARTISTA FAUSTO DELLE CHIAIE

Al Pian dei Giullari di via dei Cappellari a Roma una mostra che è stata un’operazione di chirurgia cerebrale che Fausto ha adattato con arte alla pandemia.

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Via dei Cappellari, l’antica strada romana che collega Via del Pellegrino a Piazza Campo de’ Fiori, ha sempre avuto qualcosa di particolare che rimanda al mondo di un’arte che si esprime con varie forme ma soprattutto con il carattere della stravaganza. E forse anche perché il celebre poeta e drammaturgo italiano Pietro Metastasio ha avuto qui la sua casa natale, ogni angolo della via sembra esprimere poesia anche attraverso le varie botteghe che fra antico e contemporaneo cercano di dare il loro contributo anche per una piena rinascita di un luogo troppe volte ingiustamente abbondonato. E proprio fra queste attività troviamo “Pian dei Giullari” ovvero quella che il suo fondatore Andrea Bottai ha definito “Associazione della regolarità”. Un luogo che può essere allo stesso tempo laboratorio di idee, galleria, punto di incontro ma che, comunque, esprime sempre forme artistiche poco omologate a qualsiasi canone.

Fra le ultime iniziative, una di successo è stata il “Fuori tutto” dell’artista Fausto delle Chiaie che ha presentato molte sue opere come una sorta di Fiera di Natale dove era facile trovare qualcosa che conquistasse per affinità e sensazioni. Un invito amichevole ma determinato per ritrovare il buonumore semplicemente disinfettando con ironia e compiacenza il buio che ci portiamo dietro. Secondo Fausto Delle Chiaie, l’artista italiano formatosi secondo le suggestioni della pop art, dell'arte informale e dell'arte povera, “La mente è la nostra cantina dove conserviamo immagini e ricordi ma anche segreti e cose varie destinate a diventare all’ improvviso fondamentali per sopravvivere bene. Il precario diventa necessario, la fisica diventa metafisica, l’invisibile diventa visibile, l’arte diventa scienza, le mascherine del carnevale diventano mezzi di sopravvivenza. Il mondo che cambia davanti ai nostri occhi è un’occasione da non perdere se siamo in compagnia di un artista acrobatico che riesce a trasformare il negativo in positivo.

La mostra è stata volutamente sovrabbondante per ribadire il “tutto”, straripa anche all’esterno della galleria per ribadire il “fuori” ma, all’immediata impressione di disordine, segue subito dopo la percezione piacevole di armonia globale, di Fibonacci. Le opere singole, tele, cartoni. legni e sculture, sono inedite insieme a varianti evolute nel solco della semplificazione dei segni, colori e concetti ed in coerenza con i tempi.

Insieme a Delle Chiaie sono stati esposti anche lavori di vari autori che hanno operato negli anni nel laboratorio (De Giuly, Innocenti, O’Dwyer, Bottai A e F, Benedetti, Lamberti e altri).

Rosario Schibeci

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