In mostra dal 7 al 21 Aprile 2022 , presso la galleria Medina gestita da Palma Constabile, la personale di Fabrizio Spadini , “Lame Rotanti” in collaborazione con Romics.
Spadini crea una sinergia tra la tecnologia e la natura, evocando in modo che può apparire leggero i fumetti e i cartoni animati degli anni 80; tra Mazinga Goldrake ed altri supereoi del passato , Fabrizio Spadini propone esplosioni apocalittiche di un mondo in dissoluzione, in contrapposizione con figure femminili quasi Vittoriane che sembrano uscite da un romanzo della Bronte.
La rappresentazione della donna , della bambina come immagine del focolare domestico e’ quasi sempre immersa in un paesaggio e si contrappone ad una visione tecnologica già anticipata nei suoi “manichini” da De Chirico, pieni di oggetti in mezzo a piazze vuote e metafisiche a cui Fabrizio si ispira .
Le esplosioni nelle quali i robot sono immersi ,sono il simbolo di una società che deve ritrovare la sua essenza, al di là della mediologia e del digitale , simboli del terzo millennio.
I Robot infatti sono immersi in una natura dipinta a tinte brillanti con colori caldi, che variano dal puntinismo all’impressionismo, evocando la pittura ottocentesca dei Macchiaioli, passando per una grafica fumettistica che fa parte del bagaglio dell’artista.
La centauromachia Robotica , costituita da donne meccaniche , contrapposte a damigelle di altri tempi, crea un femminile dove le donne sono esaltate in spazi virtuali in un nuovo medioevo, e la tecnologia convive con la natura attraverso diverse fasi evolutive.
La visione apocalittica, dunque di Spadini, che passa da una metafisica attualizzata ad una rivisitazione del passato, con personaggi desueti , ci fa pensare all’inutilità del progresso senza un fine superiore, ideale, nella società odierna dove anche la forza della tecnologia diventa inutile senza i valori tradizionali dell’uomo , della famiglia e dell’amore incarnato dalle donne nei quadri di Spadini.
Monica Pecchinotti
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