Cenerentola l’incanto di una notte, liberamente tratta dalla celeberrima favola dei fratelli Grimm è andata in scena al Teatro Ghione di Roma lo scorso 28 e 29 maggio, uno spettacolo stavolta non solo per bambini.
Il regista Giuseppe Brancato, coadiuvato anche dall’assistente alla regia Fabrizia Sorrentino, ha messo in scena un collettivo perfetto (oltre 20 gli interpreti sul palco), che hanno dato vita ad una Cenerentola moderna, al passo con i tempi e con temi più o meno scottanti della società attuale quali l’inclusività, la diversità, il body shaming, l’orientamento sessuale, che solo gli adulti in platea potevano leggere tra le righe del copione.
Attenzione, la fiaba e la sua magia ci sono tutte….
Abiti magnifici, il ballo, la carrozza, Cenerentola, il Principe, la scarpina di cristallo (qui in versione glitter!), i canoni classici sono stati rispettati, ma c’è dell’altro che ha reso sicuramente più interessante e più contemporanea la più classica delle favole.
Complice il testo di Chiara Alivernini (che nella pièce interpreta anche la madrina), la Cenerentola andata in scena al Ghione, (interpretata dalla bionda ed eterea Elisa Forte) ha delle peculiarità molto all’avanguardia: Cenerentola è la figlia del secondo matrimonio della Matrigna (una Jessica Ferro impeccabile, come solo una vera professionista sa essere), che è vedova, dopo due matrimoni; Anastasia la sorellastra (una Giorgia Paolini da applauso dall’inizio alla fine, con la sua indiscutibile ironia), vorrebbe fare l’avvocato, per difendere i diritti soprattutto delle donne ed è più interessata al cibo che a trovare un degno principe. Genoveffa l’altra sorellastra (assolutamente perfetta Serena Olmi, con tanto di zeppola e problemi vari di dizione), nonostante i problemi accentuatissimi e divertentissimi sogna di fare la cantante e la ballerina.
Una Matrigna decisamente ostica, distaccata, che o si ama o si odia dall’inizio alla fine (magistralmente interpretata da Jessica Ferro) che fino alla fine rimarrà algida e distaccata, fino ad un inatteso epilogo, che non spoileriamo perché lo spettacolo sarà ancora in tour.
Il Re (applauso all’ironia dell’istrionico e grandioso Armando Puccio) è oggettivamente basso, rispetto alla Sua Regina che ama tutti i giorni della sua vita (una bravissima Angela Pascucci, cantante con una voce sublime), il Principe (un sognante e prestante Cristiano D'Alterio) che non ha nessuna intenzione di sposarsi, perché ama andare a cavallo, a caccia, ed il sarto di corte (un convincentissimo Roberto Pesaresi) che non maschera la sua “velata” omosessualità.
Voi penserete e me lo chiamate spettacolo per bambini? Assolutamente si, ed è anche riuscitissimo, lasciatevelo dire.
I bambini in platea si sono divertiti per tutti e due gli atti e gli adulti magari sono riusciti anche a riflettere, perché questa Cenerentola fa riflettere e anche parecchio!
Indubbiamente i due “sognatori” del cast per antonomasia sono proprio Cenerentola e il Principe, mentre il resto dei protagonisti è ben orientato al quotidiano e a risolvere i problemi della vita.
La Regina pensando che il suo beneamato figlio sia infelice organizza un sontuoso ballo, facendo disperare il Re, e si affida allo chef (un esilarante Francesco Sciascia che sembra una via di mezzo tra Cracco e Cannavacciuolo), per tentare di trovare la principessa della sua vita. Esilarante anche l’altissimo Araldo interpretato da Simone Fabiani.
E poco importa che al ballo ci siano migliaia di pretendenti e che il principe voglia far suonare i Maneskin, il prode rampollo si illuminerà soltanto alla vista di Cenerentola, meravigliosa in uno splendido abito azzurro.
Uno spettacolo perfetto che convince, che piace ai bambini entusiasti in sala, ma anche agli adulti, strappando applausi e risate a scena aperta per tutti e due i tempi.
Un applauso anche ad Elisabetta Settimi, Samuel Di Clemente e Flavia Cattivelli e agli allievi della scuola di recitazione “Gli Incompleti, tutti bravissimi e coesi in un tutt’uno sul palco.
Una menzione particolare agli abiti di scena, semplicemente spettacolari, della costumista Silvia Masci, in collaborazione con Chiara Bocci e delle Costumepoche Srl e Baste Sartoria di Roma; all’allestimento dello scenografo Marco Papalia e dall'architetto Pierpaolo Giannuzzi con “Eventi di Cartone”, con materiali riciclati ed ecosostenibili e allo sponsor dello spettacolo Venturini Ceramiche.
Uno spettacolo che consiglio a tutti per sognare e per riflettere che speriamo di vedere al più presto su altri palchi, non solo a Roma!
Articolo di Stefania Vaghi
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