Dal 10 al 24 settembre, la galleria Arte Borgo di Anna Isopo ha ospitato la mostra personale di Andrea Caronia dal titolo “Across the Universe”. Tra gli intervenuti al vernissage, l’Onorevole Federico Mollicone (fondatore e coordinatore dell’Intergruppo parlamentare”Cultura, Arte, Sport” ICAS), gli attori Vincenzo Vivenzio e Lorena Cesarini, che hanno letto e interpretato magistralmente poesie e testi scelti dall’artista e il curatore Gianni Maiellaro.
Diciotto opere esposte, in cui il giovane artista ha saputo imprimere un modus operandi fuso di correnti e storia, infrangendo lo specchio della mimesi ed accogliendo gli aspetti più significativi e contemporanei, slegandosi da ciò che è rappresentabile convenzionalmente. Attraverso le forze sublimatorie ed espressive del colore, a tratti quasi irriverenti, il giovane artista romano ci ha invitato ad entrare in un racconto libero che rivela le inquietudini dell’Io e le imprevedibili vibrazioni dell’inconscio.
Le sue sono opere astratte che hanno in sé l’energia di mutare la tessitura superficiale, sulla quale si espandono stratificazioni di colore, sgocciolature, larghe campiture chiaroscurali e altre operazioni segniche, che infondono una magnetica sovrapposizione concettuale e sembrano prolungarsi al di fuori del piano di rappresentazione,con una vibrante somma di trasparenze.
L’artista romano predilige il medium acrilico, smalti e una tecnica mista su tela, per ottenere suggestive superfici di colore vibrante, attraverso energiche pennellate e spatolate dal forte valore liberatorio, una forza espressiva formulata in piena libertà nel gesto, una segnica vivace che cerca risposte a domande emblematiche e che si rivolgono ad un futuro percepibile dall’anima universale.
Una pittura la sua che può creare un’immagine siderale del mistero delle origini e condurre ad un percorso che l’essere umano può intraprendere verso una maggiore consapevolezza interiore, una vera e propria sfida dell’esistenza; una interconnessione con l’Universo che si rivela progressivamente alla mente illuminata, attraverso scelte e tracce che la vita ci propone.
Anche lo sfondo dei dipinti è in un certo senso protagonista: benché quasi invisibile sotto gli strati e le linee di colore, esprime l’essenza di un campo libero, in cui far gravitare la materia, sempre dinamica e imprevedibile.
Durante la mostra, l’artista ha presentato inoltre un progetto ancora in fase di sperimentazione che riguarda la recenti opere X-RAY Series, un’ esplorazione del potenziale pittorico su lastre radiografiche.
Si tratta di soggetti “fantasmatici” che per certi versi richiamano forme e contenuti di natura surrealista. Non sembrano però riferirsi espressamente ai Rayogrammi di Man Ray, ovvero le celebri immagini a contatto, ottenute appoggiando gli oggetti su materiale sensibile.
Ma ciò che le accomuna è certamente l’dea di realizzare soggetti e composizioni ambivalenti, partendo proprio dalle immagini del corpo umano (strutture ossee in particolare), impressionate sulla pellicola attraverso radiazioni ionizzanti o comunemente chiamate Raggi X. Le opere rappresentano una metafora dell’arte come energia attiva e d’infinita possibilità di creazione e interpretazione, per dare un nuovo corpo alle ragioni della propria esistenza.
Articolo di Giorgio Vulcano
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