La Notte Della Tosca

La Notte Della Tosca

Una sola parola: poetico. Articolo di Sabrina Redi

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Una sola parola: poetico. Lo spettacolo in scena al teatro Manzoni dal 23 marzo al 13 aprile La notte della Tosca, per la regia di Silvio Giordani, è qualcosa che ti riempie il cuore. E che tra risate e momenti di serietà, nonostante le difficoltà odierne soprattutto nel mondo del lavoro, accende una piccola fiammella di speranza. La perfetta interpretazione di Pietro Longhi, Gabriella Silvestri, Annachiara Mantovani, Alida Sacoor e di Pierre Bresolin regala al pubblico tramite la storia scritta da Roberta Skerl due ore di riflessioni sul mondo di oggi. Le scene sono di LolloZolloArt, i costumi di Lucia Mariani e le musiche di Eugenio Tassitano.

La notte della Tosca è la storia di tre infermiere di una clinica, Villa Delia, per lungodegenti che chiude per far posto a un Hotel a 5 stelle. Le tre donne, Ivana, Anna e Linda ricevono così una lettera di licenziamento. Ma non finisce qui, perché come spesso capita nella realtà, le infermiere hanno alle spalle anche una vita difficile: Anna ha il marito in cassa integrazione, Linda è al terzo mese di gravidanza e Ivana vive con i due figli da mantenere. La perdita del lavoro è solo l’ennesima “mazzata” che le porta alla disperazione, però tra i pazienti rimasti nella casa di cura c’è Oscar Battaglia, un anziano signore, ormai in fin di vita, che le aiuta a non arrendersi e a lottare per il diritto “sacrosanto” al lavoro. Oscar, appassionato delle opere di Puccini ed ex-sindacalista delle Ferrovie dello Stato, spiega alle tre che devono compiere un gesto clamoroso. Devono andare in televisione per raccontare al mondo intero cosa è successo e per rivendicare il diritto al lavoro. L’uomo quindi convince le donne a barricarsi sulla terrazza di Castel Sant’Angelo, monumento famoso della capitale e legato alla storia della Tosca di Puccini. Un luogo simbolo della lotta per i propri ideali.

Lo spettacolo è poetico proprio perché nel corso dei due atti si percepiscono temi che riguardano l’attualità: in particolar modo un argomento così delicato al giorno d’oggi come la perdita del lavoro e del precariato. E in questo si lega la bellezza della pièce così profondamente leggera e ironica nel momento in cui anche di fronte alle difficoltà della vita una battuta divertente può far bene, ma così nettamente seria e riflessiva quando bisogna affrontare una tematica importante e veicolare un messaggio. Il tema della perdita del lavoro oggi è abbastanza diffuso e La notte della Tosca prova a instillare negli spettatori anche un senso di speranza, ricordando che le donne non sono quelle delle mimose l’otto marzo, ma sono le donne della resistenza, le donne che hanno lottato per i propri diritti. Donne con la D maiuscola come lo sono Ivana, Anna e Linda che non si arrendono e combattono per i propri diritti e per assicurare un futuro ai propri figli, nonostante la vita sia quella che è e nonostante le difficoltà di tutti i giorni. È quindi uno spettacolo poetico, infine, perché le musiche di Puccini accompagnano il pubblico durante tutta l’opera e insieme al testo regalano più di un brivido. E perché no mentre scappa anche una lacrima rispetto alle parole dei personaggi, forse alla fine si arriva anche a pensare di poter provare a sognare, nonostante tutto, un futuro migliore.

In scena al teatro Manzoni (via Monte Zebio 14/c tel. 06.3223634 www.teatromanzoni.info) dal 23 marzo al 16 aprile. Orario spettacoli: dal martedì al venerdì ore 21 sabato ore 17-21 domenica ore 17.30, lunedì riposo. Martedì 11 aprile ore 19, giovedì 13 aprile ore 17 e ore 21. Biglietti: intero euro 25, ridotto euro 22.

Sabrina Redi

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