Martedì 7 maggio presso "Spazio Cima" si è inaugurata la personale dell'artista Roberto Di Costanzo " Arcadia" storie di trionfi a corte a cura di Roberta Cima. Il tema scelto per questa personale, oltre che impegnativo, è sicuramente suggestivo per quanto attiene sia alla realizzazione tecnica che concettuale.
L'operato artistico di Roberto Di Costanzo rientra in un profilo di figurazione impegnata, dove l'esecuzione tecnica delle opere sostenuta da forti contenuti, porta il visitatore a porsi molteplici interrogativi in merito al portato onirico e visionario del lavoro di Di Costanzo.
Gli arcani maggiori sono rappresentati dalle carte, forti di un portato onirico e visionario. Durante il periodo rinascimentale molti artisti si sono cimentati su questo tema; tra tutti il bresciano Bonifacio Bembo, pittore e miniatore, che realizzò un mazzo di Tarocchi per Filippo Maria Visconti duca di Milano.
Va, poi, necessariamente menzionata la mostra sui "tarocchi del Mantegna" organizzata presso la Pinacoteca Ambrosiana, con la presenza di 50 stampe incise a bulino.
Nel contemporaneo non si possono, poi, tralasciare i tarocchi di Renato Guttuso.
Nelle opere di Di Costanzo c’è, per quanto concerne l'effetto ottico, un oggettivo rimando alle "incisioni”; la tecnica stilizzata vede l'uso di inchiostro di china e pastello.
Una mostra personale dove 21 figure si susseguono in un suggestivo e mai monocorde alternarsi.
Il tratto è intenso, profondo e se pur con il semplice inchiostro è in grado di proiettare sull' animo dello spettatore, un effetto ottico denso e magmatico.
Nella sua esecuzione convivono l'oscillare del segno acuminoso che ricorda la linea architettonica e un tratto enigmatico più morbido e capace di accompagnare il significante enigmatico di soggetti complessi quali i tarocchi.
Nell'evoluzione artistica di Roberto Di Costanzo c'è una evidente crescita repentina; l'alto profilo artistico dei suoi ritratti si arricchisce di una rappresentazione che vira verso la ricerca e che vuole rappresentare l'interiorità del soggetto; questo viaggio non poteva che cominciare se non con figure che rappresentano una sorta di "mealting point" dei sentimenti umani.
La mostra proseguirà fino al 21 maggio presso Spazio Cima.
Maria Laura Perilli
© Riproduzione riservata