Il 24 settembre alle ore 21.00, al teatro “Le Salette” di Roma, va in scena ”Mille e una danza..come nelle antiche veglie” lo spettacolo presentato dalla compagnia “Alta pratica d’arte” e diretto dall’eclettico talento di Franca Sacchi, artista e musicista riconosciuta a livello internazionale, fra le pochissime presenze femminili nella sperimentazione della musica elettronica in Italia tra gli anni ’60 e’70.
Si apre il sipario. Una luce diretta sull’attore Andrea de Onestis, voce narrante dei testi di Alessandra Crovetti, dà inizio allo spettacolo recitando: “Danza per noi Sheerazade, le tue mille e una danza, ogni danza un filo, ogni filo un ordito sulla tramache non ha mai fine. Come nelle antiche veglie notturne, avvolgici nella tua magia, racconta per noi la bellezza eterna della notte, le stelle lucenti, gli occhi attenti, le mani avvolgenti di eterni amanti”.
Con l’accompagnamento di Franca Sacchi al pianoforte, sono particolarmente scenografiche ed espressive le coreografie eseguite da Elena Rosas per la danza classica, da Elisa Ciorba e Gianluca Troiani per il Boogie-woogie, da Mariano Navone e Francesca Aracri per il tango argentino, da Le Ginger Sisters per il tip-tap, da Irene Vargas per la danza orientale, da Donatella Zanaboni per la “danza enstatica” e Roman Froz e i Bandits Crew per la break dance.
I danzatori professionisti esprimono in ogni respiro,in ogni passo un’azione narrativa coinvolgente, che aumenta l ‘aspettativa e la curiosità della platea.
Elena Rosas, giovane ballerina di danza classica, offre al pubblico una intensa mise en danse, caratterizzata da un mix equilibrato di passi ed un tratteggio fluido e profondo nel movimento; segue l’energia e il ritmo travolgente del Boogie Woogie, che porta con sé l’eredità della febbrile dell’atmosfera americana degli anni ’50 e ‘60 con i ballerini Elisa Ciorba e Gianluca Troiani, in un intreccio d’ardente sentimento e allegria. Non può mancare il tango argentino, con passi eseguiti da Mariano Navone e Francesca Aracri, che custodiscono in sé la sensualità e l’intensità dei legami profondi, come in un abbraccio lento e saldo, caratterizzato da vigorosi accenti ritmici che scaldano il cuore.
Apportano anche unicità allo spettacolo i passi della travolgente e poliritmica coreografia di tip-tap eseguita da Le Ginger Sisters, ricca di variazioni a suon di claquettes. Il Linguaggio arcano e affascinante della danza orientale, invece, è espresso da Irene Vargas, attraverso un insieme di sinuosi movimenti del corpo che raccontano l’importanza di una disciplina millenaria, d’ipnotica femminilità, esotismo ed elegante sensualità.
Segue la performance di Donatella Zanaboni con la “Danza enstatica”, frutto di un intenso e rigoroso metodo espressivo, un’armonia di movimenti che dialogano con l’anima, originati da pulsioni profonde e dall’ascolto dei moti interiori e imprevedibili, in rapporto col mondo esterno.
Infine le coreografie di Roman Froz e i Bandits Crew esprimono la moderna e acrobatica Break Dance, attraverso diverse espressioni stilistiche e stati d’animo che si intersecano fra loro; in un gioco di equilibri, la padronanza del movimento sembra mutarsi in straordinaria spettacolarità.
Dunque, un’atmosfera corale, a tratti misteriosa e fiabesca, caratterizzata da una eterogeneità di stili eppure da una coinvolgente sincronia nei movimenti, che mettono in luce un raffinato gioco di contrasti tra differenti linguaggi; il mito tersicorèo aleggia nei movimenti, che si esprimono nell’armonia della danza classica fino all’interpretazione ritmica della danza contemporanea.
Articolo di Giorgio Vulcano.
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