Emilio Longo

Emilio Longo

Nelle mie esperienze trovo ispirazione

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La disciplina è importante nel tuo lavoro? La applichi anche agli allievi che istruisci?

La disciplina è molto importante. É un lavoro alquanto faticoso e richiede tanta costanza. Ad oggi amo tanto insegnare... Proprio perchè ho avuto grandi maestri che mi hanno istruito bene, è cresciuto in me il desiderio di tramandare quello che ho imparato.Compresa la disciplina.

Ti sei sempre sentito "il protagonista"nei tuoi balletti?

No, assolutamente no. Ma mi sono sempre goduto appieno i miei balletti.

Come è cambiata la danza in questi anni? Parliamo della fisicità dei ballerini?

Beh, la danza si sta evolvendo parecchio specialmente in questi momenti... Abbiamo nuovi coreografi emergenti ed altri affermati e in funzione delle nuove tendenze giustamente si evolve anche un ballerino. Diciamo che ad oggi un ballerino per lavorare parecchio deve essere abbastanza in "gamba".

Lo spettacolo che ti ha più valorizzato nella tua carriera?

“Odio il Rosso” con Antonio Giliani al Parioli di Roma. Ero l'unico ballerino che accompagnava Cosima Coppola in dei passi a due bellissimi. Coreografati da Francesca Lettieri.

Raccontaci i segreti per eseguire una coreografia e dicci da dove trai l'ispirazione.

Ti direi una banalitá trovando le parole per rispondere a questa domanda. In un modo molto semplice e nello stesso tempo contorto. Nelle mie esperienze trovo ispirazione.

Il tuo motto?

Uno su mille ce la fa.

Puoi considerare la tua vita un armadio pieno di vestiti mai utilizzati....oppure usati troppo spesso?

Il mio lo considero un armadio con capi idonei per varie occasioni.

Uomo del sud; raccontaci i ritmi della tua terra.

La mia terra. Inizialmente tanto tanto odiata. Ho trascorso un'infanzia molto faticosa, mentre viaggiavo per fare l'Istituto d'arte a Messina, distante 60 km dal mio paesino, mi preparavo per entrare all’ Accademia Nazionale di Roma e in più cantavo in un coro. Praticamente non stavo fermo un attimo. Ho capito da bambino, da subito, che quella terra, la Sicilia, mi dava grandi opportunitá, grandi risorse, ma da lì dove andare? Amo la mia terra, mi ha dato delle basi talmente forti che sono riuscito a vivere in qualunque parte del mondo.

La danza per te è: osservazione e scelta, l'essenziale, l'ispirazione?

La danza per me è tutto, è il desiderio massimo... La mia aria indispensabile per vivere. Non saprei cosa fare diversamente. Diventerei un vegetale senza la danza.

Sorprendimi : sei capace qui, davanti a questo meraviglioso posto dove ti sto intervistando, di creare dal nulla un qualcosa di magico? E che nome daresti a questa tua coreografia ?

Mi inviti a nozze con questa domanda, dammi un qualcosa sulla quale fantasticare o ricercare e mi hai fatto un regalo importantissimo..mi hai portato in un posto molto suggestivo, pieno di natura e storia. Fortezze architettoniche Romane che non temono nessun confronto ma che solo a guardarle capisci le battaglie che questa magnifica cittá ha affrontato. Mi hai fatto ballare vestito ed a piedi scalzi, quasi a diventare parte integrante della location : ballare stando a contatto con la natura per me è una sensazione che non ha eguali. Chiameremo questo piccolo ma suggestivo passo di danza “Spaziare tra chiaro e scuro”.

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