MERCATI FINANZIARI E SPREAD
Iniziamo a parlare di mercati e di spread, argomenti questi che vanno tanto di moda nei media televisivi e giornalistici , come mezzo informativo di terrorismo di massa.
Sarà bene sapere che i mercati finanziari si
muovono quasi sempre svincolati dall'economia reale e che soprattutto quelli
europei sono tutti correlati fra loro.Correlazione significa che hanno sempre
tutti la stessa tendenza del giorno, ovvero salgono tutti insieme o scendono
tutti insieme.
Ciò vuol dire che, quando i telegiornali e i
vari talkshow insistono nel sottolineare che l'indice Italiano borsistico è
calato per colpa delle decisioni governative, non corrisponde al vero.
L'indice Italiano è calato come tutti gli altri
indici europei, spesso addirittura meno degli stessi.
Idem quando sale, esso cresce come e spesso più
del resto d'Europa.Questa storiella dei mercati è stata sempre usata
indipendentemente da chi fosse al governo.Dai tempi di Berlusconi o dello stesso Renzi si
usava dire, secondo interessi di parte:" i mercati hanno reagito
negativamente( oppure positivamente) alle parole del primo ministro" Possono
le parole di un nostro presidente del consiglio o di un nostro ministro
influenzare l'andamento di tutti i mercati europei? Ovviamente no! Pertanto
non facciamoci prendere in giro quando sentiamo dai telegiornali:" oggi i mercati in netto ribasso a causa
delle decisioni..o del discorso di...";
i mercati finanziari si muovono su logiche
speculative che alternano momenti di rialzo a periodi di ribasso,periodi
ciclici che investono contemporaneamente con la stessa intensità tutti i
mercati.
Cosa succede quando gli investitori
istituzionali, banche e grandi società di gestione, vendono sui mercati
azionari?Cosa fanno con la conseguente liquidità ottenuta dalle operazioni di
vendita?
Acquistano obbligazioni di stato spalmando il
totale della liquidità disponibile; ciò fa conseguire che quando i mercati
azionari scendono i mercati obbligazionari salgono.Ma quali obbligazioni
acquistano? Tutte? Si tutte certamente ma prediligendo quelle obbligazioni
ritenute più sicure ,ovvero emesse da stati "ritenuti" con economie
più solide e quindi più solvibili.Acquistare obbligazioni significa prestare
denaro allo stato emittente.In assoluto le obbligazioni ritenute più sicure
sono quelle emesse dal governo tedesco, ecco perchè il Bund tedesco viene preso
come"Benchmark" di riferimento per tutte le obbligazioni degli altri
stati europei e non solo.Pertanto, i movimenti finanziari saranno più
concentrati e diretti sul Bund ,sia al rialzo che al ribasso, rendendolo più
reattivo e ampliando conseguentemente le differenze di spread con gli altri
strumenti finanziari obbligazionari. Bene, ieri , 21 novembre 2018 ,viene
bocciata dalla commissione UE, per la terza volta, la manovra finanziaria del
governo italiano.
Risultato: i mercati italiani (come gli altri
mercati europei) sono saliti e lo spread è diminuito, come se fosse stata una
buona notizia riferita all'economia italiana.Deduzione conseguente, per quanto
fin quì detto, la finanza si muove secondo attività globali speculative
indipendenti non solo dall'economia reale ma anche dagli avvenimenti
politico-economici.Rassicuriamoci e tranquillizziamoci rispetto ai profeti di
chissà quali tragedie stanno per colpire l'Italia ed i risparmiatori in
conseguenza delle scelte delle manovre finanziarie di questo ( o altro )
governo.In finanza tutto sale e tutto scende , è sempre stato così e sempre
così sarà; tutto sale e tutto scende anche se purtroppo nessuno può prevedere
la durata di tali discese o salite.Il problema oggettivo è che il 97% delle
nostre obbligazioni di stato sono in mano ad investitori istituzionali i quali,
con i loro enormi capitali,influenzano, tutti insieme, non arbitrariamente,
senza una regia occulta , la tendenza degli indici azionari, obbligazioni e di
tutti gli strumenti finanziari, condizionandone l'andamento in maniera
speculativa, senza curarsi dei danni conseguenti all'economia reale.Fanno bene
i nostri attuali governanti a mantenere le proprie decisioni contro il parere
fazioso europeo.
Dott. Marco Vitrò
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