Ultimo Eterno Istante Della Sua Vita. Si è Spento Giovanni Gastel

Ultimo Eterno Istante Della Sua Vita. Si è Spento Giovanni Gastel

Rimangono i suoi scatti come quadri straordinari di realtà, di poetica bellezza, eleganti e discreti.

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Si è spento a Milano a soli 65 anni per Covid il grande fotografo Giovanni Gastel

Con il libro autobiografico “Un eterno istante. La mia vita” il grande fotografo Giovanni Gastel descriveva i suoi attimi di vita come vivide fotografie: la famiglia, il celebre zio Luchino Visconti, le vacanze a Cernobbio, i suoi esordi, i suoi successi e le sue angosce.

Queste luci e ombre della sua esistenza, l'eleganza e l'amore per il bello che si contrappongono con notti insonni e attacchi di panico, raccontate dal protagonista, ci colmano il vuoto della sua prematura morte.

Rimangono i suoi scatti come quadri straordinari di realtà, di poetica bellezza, eleganti e discreti.

Ed è proprio il termine Eleganza, sia estetica che morale che meglio lo rappresenta.

Giovanni Gastel inizia come fotografo autodidatta a 17 anni, nel 1997 è consacrato fotografo di moda di fama internazionale tra i più noti al mondo. Tutti ne ricordano la squisita gentilezza, la sua indulgenza e l'ironia che riservava solo a se stesso. Uomo d'altri tempi con una famiglia ricca e aristocratica alle spalle, bagaglio talvolta ingombrante, che non lo ha mai ostacolato ma che non prendeva sul serio la sua passione. Vi è un gustoso aneddoto, che Gastel amava raccontare per ridere di lui, in cui suo padre gli regalò un pettine e specchietto dicendo : "visto che il tuo destino ti riserverà solo di fare fototessere, fai pettinare prima i tuoi clienti".

Gastel viveva di finezza ed eleganza, "dava del Tu" alla bellezza e le sue immagini raccontano un percorso inarrestabile di ricerca creativa. Introdusse la tecnica "dell'old mix" con rielaborazioni pittoriche in stile ironico. Il suo viaggio artistico rispecchia l'evoluzione del costume degli ultimi 25 anni.

Ha fotografato l'eccellenza dello stile Italiano nella moda come nel cibo. Fotografie di scarpe come opere d'arte rarefatte oniriche, simboliche surreali.

Sono i suoi ritratti, l'ultimo lavoro al museo Maxxi di Roma "The people I like". Proposti con fondali neutri, ai 200 "ritratti dell'anima" conferisce valore all'uomo e dignità al soggetto, sono scavi in profondità all'immagine. Amava dire che il fotografo non è lo specchio ma ne è il filtro, la figura passa attraverso l'essere del fotografo fatto di gioie, dolori, esperienze, paure. Quello che ne verrà fuori sarà l'interpretazione più profonda, un atto di seduzione reciproca con inconsapevoli zone d'ombra, immagini come icone che non raccontano la realtà ma la sublimano.

..."Fotografare è una necessità e non un lavoro. Rendere eterno un incontro tra due anime, mi incanta e mi fa sentire parte di un tutto"...

Giovanni Gastel

Chiara Sticca

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