ROBERTO RAMACCIA

ROBERTO RAMACCIA

In fin dei conti un quotidiano o qualsiasi altra rivista senza fotografia sarebbe come un quadro senza cornice.

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Ciao Roberto, raccontaci un po’ di te e di quello che fai nella vita

 

Ho 48 anni, diplomato, sono un ex calciatore e attualmente giocatore di golf. Sono sposato e ho due figli, con loro divido la mia giornata tra scuola, sport, amore e lavoro che svolgo nel mio piccolo studio fotografico di Latina. 

Come nasce la tua passione per la fotografia?

La mia passione fotografica non nasce a caso, in famiglia c’è uno zio che ama fotografare e io ho iniziato a prendere le prime lezioni da lui. Poi negli anni ottanta cominciai a viaggiare, la mia meta preferita era Londra, lì vivono alcuni miei parenti tra cui un cugino oggi architetto. Con lui cominciai a fotografare le abitazioni londinesi, per poi passare alla street ed infine i concerti. Lì era permesso, così dopo ogni viaggio tornavo a casa con un bel numero di fotografie dei miei gruppi musicali preferiti. La mia passione fotografica si divideva con lo sport, ero un calciatore di belle speranze così tra un gol e l’altro cominciai a fotografare il calcio. Come tanti cominciai con le curve, per me il calcio senza curva è un progetto non riuscito. Poi passai a inquadrare il campo. I primi campioni che fotografai furono i calciatori della Juventus incontrati a Villar Perosa, infine iniziai a lavorare per il mio archivio sul Latina calcio.

Latina è la mia base, dal mio studio nasce un free press “Forza Latina il Giornale” che viene distribuito allo stadio quando il Latina gioca in casa. Collaboro come fotografo con il Giornale di Latina, e spesso mi trovo a Roma per tutti gli eventi sportivi. Attualmente collaboro con l’agenzia milanese Italy Photo Press e spesso vengo chiamato anche da un'altra grande agenzia italiana.

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Qual è la foto più bella che hai mai scattato?

Ci sono tante belle foto che ho scattato, ma se devo dire la verità sono legato ad una foto che ritrae un tifoso del Latina arrampicato sulla porta mentre taglia la rete il giorno della promozione in serie B. Secondo me è il ritratto di una rivincita rincorsa per anni.

C’è un personaggio famoso che in futuro ti piacerebbe fotografare?

Fa piacere fotografare un personaggio famoso, se lo fai vuol dire che sei riuscito ad arrivare dove solo in pochi ci sono riusciti, ma il mio sogno è quello di riuscire ad incontrare Scott Kelby, fotografo sportivo americano di grande caratura professionale e soprattutto giornalista scrittore. Uno da prendere come esempio.

Un fotografo e un rapper (Luca Trovato e Mason Picerni) in America, sconvolti dall’odio che serpeggia ancora per gli Afro-americani, si sono uniti per raccontare The moment, il razzismo negli USA lacerati dalle campagne presidenziali per l’elezione del Presidente degli Stati Uniti. Ne sei a conoscenza? Che idea ti sei fatto?

Si ho letto qualcosa su La Stampa e ho visto qualche foto in bianco e nero. Il lavoro è interessante perché la fotografia ancora una volta è riuscita a bucare la cortina che regna nelle grandi metropoli. Purtroppo il lavoro svolto da Luca e Mason non rispecchiano solo l’ambiente americano, oggi il problema è radicato in tutte le città e basta guardarsi intorno per capire che il nostro modus viventi è cambiato. Siamo diventati una civiltà multirazziale e questi cambiamenti portano dei malumori non solo in America.

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Non molte settimane fa, è stato assegnato il Nobel per la Letteratura al cantante Bob Dylan. Una svolta storica, perché è la prima volta che viene assegnato ad un cantante. Anche le fotografie sono in grado di raccontare storie a modo loro, pensi che un giorno questo premio potrà essere assegnato anche ad un fotografo?

Svolta epocale direi! Bhe si, speriamo che un giorno un fotografo venga inserito tra i vincitori, la categoria lo merita. Purtroppo siamo bistrattati e sottopagati ma il nostro lavoro lo svolgiamo sempre. In fin dei conti un quotidiano o qualsiasi altra rivista senza fotografia sarebbe come un quadro senza cornice.

Parliamo di attualità. Per Radiomaria il sisma di Umbria e Marche e’ “un castigo divino” per le unioni civili - il direttore dell’emittente, in passato, aveva invitato Nuzzi e Fittipaldi (due giornalisti) ad impiccarsi come Giuda, ed alla Cirinna’ aveva ricordato: “signora, arriverà anche il funerale”. La comunicazione è anche questo? Che idea ti sei fatto?

Ho seguito poco questo filone, il titolo di giornalista è già bistrattato di suo con queste notizie poi!

Di Bella, direttore di rainews, si scusa per aver rubato le riprese di skytg24 da Norcia nei momenti successivi al terremoto di qualche giorno fa : ''un errore in buona fede, abbiamo poi rimosso le immagini per il resto della giornata''. Peccato che i video di sky siano rimasti nei 'pastoni' rai per molte ore dopo ''l'errore'' Giusto pagare il canone per poi assistere a questo disservizio?

Questo fa parte del mondo in cui lavoriamo. Spesso tante testate “rubano” fotografie senza il permesso, pubblicano, vendono e poi il giorno dopo esce il solito trafiletto di scuse. Ormai il danno è fatto e da una parte è arrivato il guadagno a discapito di chi ha lavorato ed è stato bistrattato. Noi come fotografi e credo sia lo stesso anche per i video reporter, abbiamo fatto passi avanti per cercare la nostra tutela, ma siamo ancora indietro in confronto ad altri paesi europei e questo è grave. A mio giudizio sarebbe il caso di cominciare a lavorare bene per il futuro che ad oggi non sembra molto roseo per la categoria.

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Notizia di qualche ora fa un anziano preso a botte da un pugile ubriaco mentre butta la spazzatura: muore dopo giorni di agonia: in che città stiamo vivendo?

Viviamo in città senza il minimo controllo, ognuno si sente libero di fare quello che vuole e spesso le conseguenze le pagano i più deboli. Il fatto è grave e va condannato immediatamente e questo segnale deve far drizzare le antenne a chi deve tutelare i cittadini. E’ inammissibile che succedano queste cose ma è la cruda verità, le nostre città si stanno trasformando in ghetti senza controllo a cui nessuno sembra volerci mettere le mani. Le regole ci sono, bisognerebbe applicarle.

Cosa ne pensi dei primi mesi di amministrazione del Movimento 5 Stelle a Roma?

Credo che Roma al momento sia su un’altalena, oggi una cosa domani un'altra. Non vorrei entrare nel discorso perché vivo in un’altra città e quindi non la vivo nel quotidiano, ma da quello che sento dai miei colleghi la situazione non lascia ben sperare.

Sempre parlando di roma, sarà varato il nuovo codice "anti illeciti" dei comunali: «denunciate i vostri colleghi» e sopratutto il divieto assoluto di parlare con la stampa ; una tua opinione su questa scelta?

Brutta direi. Perché non parlare con la stampa? Forse perché hanno un loro ufficio predisposto a questo e che secondo loro fa il lavoro meglio degli altri? Qui mi lego al discorso di città senza controllo dove ognuno si sente libero di fare quello che vuole.

La fotografia è un’arte per pochi o uno strumento di molti?

Oggi è uno strumento di molti, il mercato dice che le compattine stanno sparendo dagli scaffali dei negozi e al loro posto cresce il mercato dei telefonini tutto fare. La tecnologia ci aiuta e ci farà risparmiare sempre più tempo soprattutto nel campo editoriale on line. Oggi siamo in grado di sapere tutto di tutti in tempo reale ma l’arte fotografica è e rimarrà tale. Non basta saper schiacciare un bottone per scattare un ottima foto, la fotografia è cultura, è conoscenza, e immortalare un tramonto non equivale a bloccare una foto da prima pagina.


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Progetti per il futuro?

Prima di tutto migliorarsi per essere competitivi sul mercato, e poi continuare con il mio “giornalino” in modo tale da renderlo sempre migliore e magari un giorno trasformarlo in un vero e proprio progetto editoriale. Ci stiamo impegnando ma il percorso è lungo. Poi cosa dire, continuare così anche se siamo bistrattati, ma sono sicuro che la nostra categoria non mollerà!

VALERIO DE BENEDETTI

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