Prosegue al teatro Vascello di Roma il ciclo di spettacoli dedicato all’arte di Roberto Latini. Dopo il successo de “La delicatezza del poco e del niente” l’artista è tornato a calcare il palcoscenico del teatro capitolino con un suo personale riadattamento de “Il cantico dei cantici”.
In questo moderno riadattamento di uno dei poemi più antichi contenuti nella Bibbia, Roberto Latini si spoglia dei vincoli religiosi del testo per poterlo legare al mondo più “materiale” delle sensazioni. Per dare un peso alle parole e dargli corpo. Grazie anche alle musiche e alle suggestioni musicali proposte da Gianluca Misiti, Latini si muove in uno spazio dove le modulazioni della sua voce e le note di diversi generi musicali (si passa dai Placebo a Raffaella Carrà, al rap) danno vita alla dolcezza e alla forza delle scritture. I due vincitori del premio Ubu 2017 (rispettivamente nelle categorie “miglior performer” e “miglior progetto sonoro”), lavorano insieme per dare un volto nuovo alla natura umana. La scenografia, che si compone di una stazione radio, una panchina ed un microfono, è lo spazio fisico in cui Latini balla, interpreta, fluttua, in sinergia con le parole del cantico, a metà tra una realtà fisica ed una onirica, “Vi prego, non svegliate il mio amore che dorme” (cit.). Un’opera a tratti spiazzante a tratti coraggiosa che si cuce come una seconda pelle addosso al suo interprete. Cinquanta minuti intensi culminati con un applauso liberatorio del pubblico che ha seguito, rapito, le vicende che mano a mano prendevano vita sul palcoscenico.
Il prossimo appuntamento con il ciclo dedicato a Roberto Latini è con “Sei. E dunque, perché si fa meraviglia di noi?”, tratto da “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello, in scena al Teatro Vascello venerdì 18 (h 21), sabato 19 (h 19), domenica 20 ottobre (h 17).
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