La bellissima vista sul Tevere che si può ammirare dal terrazzo del Parco Savello, meglio conosciuto come Giardino degli Aranci, è riuscita a diventare uno spettacolo ancora più unico grazie alla installazione di Nele Azevedo un’artista e ricercatrice indipendente brasiliana di rilievo internazionale. Infatti, in occasione della Festa di Roma 2020, minuscole sculture realizzate in ghiaccio raffiguranti uomini e donne di 20 centimetri hanno invaso gli alberi e gli antri del parco oltre a sedersi in maniera contemplativa verso il panorama sulla recensione in muratura della terrazza.
L’installazione, intitolata Minimum Monument, o anche Melting Man, è nata da un’idea del 2002 ed ha già fatto il giro del mondo toccando città come Brasilia, Tokyo, Belfast, San Paolo, Parigi, Berlino e Firenze dove, nel 2008, 1200 omini di ghiaccio si sono seduti sulla scalinata dell’Istituto Innocenti Brunelleschi. E finalmente il genio dell’artista brasiliana, che si esprime in sculture realizzate con diversi materiali e in performance ed interventi urbani, è arrivato anche a Roma integrandosi con lo spirito storico della città.
Nonostante la loro trasparenza, in queste piccole sculture di ghiaccio si può leggere tantissimo. Una vita breve destinata a sciogliersi e a scomparire che pone l’accento sul cambiamento climatico e sul ruolo della scultura all’interno delle città contemporanee. L’individualità che si perde con tutta la sua personalità all’interno della massa con il dimenticare che al di là di celebrare i personaggi del passato, bisogna riconsiderare l’uomo comune che come un eroe sopravvive in questa società.
La collocazione degli omini di ghiaccio al giardino degli Aranci è stata sicuramente capace di suscitare indescrivibili emozioni. Vedere queste minuscole figure ammirare da lontano le chiese e i monumenti di Roma gli ha dato quasi una vita reale e una sorta di immortalità nelle tante foto che il pubblico non ha esitato a scattare in grandi quantità complice anche il tramonto magico della Capitale.
Rosario Schibeci
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