Non c'è pace per la Roma.
Prima una serie spaventosa di infortunii, poi la speranza di un nuovo acquirente che avrebbe potuto garantire nuova linfa per la situazione economica non troppo rosea, la sospensione del campionato che ha messo fine agli accordi di compravendita, una nuova riunione degli azionisti, prevista per il 29 giugno in vista di una rimodulazione societaria, ed infine il possibile addio del ds Petrachi, per le divergenze con il Presidente.
Alla base del dissenso parrebbe esserci un sms, inviato da Petrachi, direttamente sul cellulare di Pallotta, dove con poca diplomazia il ds si sarebbe rivolto con frasi e parole alquanto offensive: il motivo risiederebbe – ufficialmente- nei mancati ringraziamenti da parte del Presidente verso il lavoro del ds, durante un'intervista in cui invece elogiava spirito e determinazione dell'attuale allenatore. Un fraintendimento dovuto evidentemente al carattere decisamente permaloso del dirigente, che forse non ha nemmeno atteso l'uscita dell'intervista integrale, dove sembra che il Presidente rivolga parole di elogio anche verso il suo operato .
La cronaca dei fatti riporta questo, con un Pallotta furioso e pronto a disfarsi dell'ennesimo collaboratore, noncurante della situazione, del dissesto finanziario e del carico che si andrebbe ad aggiungere ad una situazione già di per sé delicata, con la squadra in bilico e lasciata al buio, con la poca certezza del futuro : arrivi e partenze nel novo mercato? La realtà è che si teme l'ennesimo smembramento di una squadra che di questo passo, non riuscirà mai a trovare un equilibrio; ed è qui che sta il nodo, come già detto, le fonti ufficiali riportano un allontanamento dell'ultimo minuto del Ds Petrachi per i motivi su citati, forse gravi per i toni, ma risolvibili in sede privata; quello che trapela è che ci siano retroscena molto più seri, tali da costringere il dirigente a lasciare l'incarico.
I rumors si susseguono, le voci si fanno sempre più insistenti ed i bilanci, ormai conosciuti da tutti, fanno pensare che lo scontro nasca per le decisioni che verranno prese sul futuro della squadra, ipotizzando scenari “apocalittici” di una vera e propria devastazione con la cessione di giocatori vitali per evitare la bancarotta, per coprire i debiti sviluppando plusvalenze e creando un tesoretto che andrebbe a compensare una svendita dell'intero pacchetto azionario al miglior offerente.
Da più parti giungono voci di questo tipo, a cui si aggiunge l'ipotesi di un Petrachi che si rifiuterebbe di prestare il fianco alle mosse del Presidente, chiedendo invece garanzie sulla sua permanenza e strategie per riuscire a creare una squadra veramente competitiva.
Il rapporto sembra ormai compromesso ed anche l'uscita poco elegante di qualche giorno fa, rivolta ai giocatori ed al loro modo poco “impegnato” nell'allenarsi, ha appesantito il carico.
Il tentativo di ricucire lo strappo è stato affidato a Fienga, la sensazione è che ormai però ci sia davvero poco da fare e le dimissioni del ds non sembrano la soluzione più facile, le alternative sarebbero fastidiose: un licenziamento peserebbe non poco a livello economico e l'idea di continuare il mandato fino alla scadenza non è ben visto dal presidente.
Si fanno comunque già i nomi dei possibili sostituti, primo fra tutti Morgan De Sanctis che ha sospeso in attesa degli eventi, il suo trasferimento all'Ascoli, o la possibilità di riportare Berta in Italia dall'Atletico, meno fattibile se non impossibile il ritorno di Massara.
Spiace dirlo, ma la gestione americana ha portato troppi dubbi ed un caos generalizzato nel quale bisognerebbe mettere ordine.
Laura Tarani
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