Negli ultimi giorni leggendo I giornali e ascoltando vari telegiornali, si parla di aggressioni ed omicidi da parte di giovani, sia come vittime che carnefici.Sempre di piu; i modelli educativi classici sono sbiaditi, avanzano figure nell; immaginario giovanile, di semidei, palestrati e tatuati, i nuovi Conquistadores. Da padre, da insegnante, quotidianamente combatto con una distorsione cognitiva, in famiglia ed a scuola, cosa sia la forza e la bellezza, insomma i prerequisiti per essere accettati dalle comitive, dalle ragazze e soprattutto da un mondo virtuale, lo specchio di Narciso, che sono i social media. Il profilo Facebook e Instangram devono essere sempre piu’ ricchi di pose da Divo, con bottiglie di Moet & Chandom, scarpe e t shirt firmate, essere sempre sul palcoscenico, e’ per i nostri figli, l’essenza dell’apparire. Una gioventu’ bruciata, da se stessa, cannibale alla sua massima esaltazione, fino alla competizione di apparire per cio’ che non siamo. Con comportamenti estremi per far colpo, una maschera da deliquente per recitare un ruolo, comprendo la fragilita’ umana. Non si e’ piu’ nella sfera del semplice deridere, un compagno di classe o un amico, manifestando atteggiamenti da bullo, ma la sgretolazione del ruolo educativo dei maestri e professori, che lanciano appelli alle famiglie, che si infrangono come onde, sugli scogli, senza avere risposte o confronti familiari, nel processo educativo dello studente.
La famiglia, non puo’ non sapere e non vedere suo figlio o sua figlia, che stanno prendendo, una brutta piegha, come la politica e le istituzioni scolastiche e sociali sono inermi nel contrastare una piaga sociale, che i giovani, ad oggi vivono, la perdita di una identita’ individuale, la societa di massa, appiattisce tutti e li rende simili, cancellando la bellezza del singolo, la moda e’ un veicolo di controllo sociale. Nelle ultime settimane si sono verificati svariati atti di violenza, tra giovani, dove il minimo comun denominatore e’ la violenza : l’omicidio di Willy Monteiro, ragazzo di colore, di 21 anni, a Colleferro e’ quello che ha acceso i riflettori sul problema giovanile, i social media hanno condannato i deliquenti accusandoli di ideologia fascista, di odio razziale, di essere dei palestrati ed esaltati delle arti marziali, amanti dei social, dove esibivano, come tigri, in gabbia, i loro muscoli tatuati, ostentando uno stile di vita invidiabile. Questo episodio ci deve far riflettere che tipo di uomini, donne siamo e nel futuro cosa vogliamo essere, c’e’ un Italia umile, modesta, sobria che si sveglia la mattina alle 5, prende 3 mezzi per andare a lavorare e torna la sera a casa, stanchi si prepara la cena e si fanno i compiti con il figlio, andando al letto felici di quella comunione attorno al tavolo. Non siamo tutti cittadini del mondo del lusso, dei social, della competizione lavorativa e sociale, ma molti italiani sono gente educata, garbata e solidale. Non bisogno fare di tutta l’ erba un fascio, ma approfondire invece che generalizzare, come in politica, ci sono politici eccellenti, preparati, competenti che ogni giorno si impegnano per ascoltare i cittadini e le loro problematiche. In merito a questo vorrei evidenziare la disparita’ di trattamento di visibilita’ che hanno certi fatti di cronaca : se un ragazzo di colore viene ucciso, la notizia e’ piu’ appettibile, se un ragzzo italiano, come Filippo Limini, a Spoleto, ucciso a botte da tre albanesi, pochi giorni prima, non fa’ notizia, viene ignorato da una parte della stampa, dai vip social e dai rappresentanti della sinistra italiana. Giovani, coetani, stessa modalita’ di agrressione ed omicidio, ma diverso trattamento nel far presente all’opnione pubblica la notizia. Questo e’ un problema, cosa raccontare o come raccontarlo, siamo sotto campagna elettorale, la kermesse politica al funerale di Willy era molto ricca, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Nicola Zingaretti segretario PD e Presidente della Regione Lazio, ma perche’ al funerale di Filippo non erano presenti ? Io credo che per rispetto delle vittime e dei familiari, non dovrebbero essere presenti rappresentanti delle istituzioni, poiche’ scelgono a quale funerale essere presenti, per non essere criticati in merito alla politica sull’immigrazione, fallimentare del Governo Conte. Vorrei ricordare l’assenza del Premier ai funerali di Desiree Mariottini, 16 anni, drogata, violentata ed uccisa a Roma, quartiere San Lorenzo, Via dei Lucani, il 19 ottobre 2018, in uno stabile degradato e inagibile, occupato da immigrati senza permesso di soggiorno, dove spacciare era la loro attivita’ economica. La banda di spacciatori era composta da 4 uomini, 3 senegalesi e 1 nigeriano, tutti erano stati espulsi dall’Italia, ma non avevano abbandonato l’Italia, ma avevano fatte perdere le tracce, fino al loro arresto nei pressi del cimitero Verano, a Roma. In quel periodo erano in carica il nostro avvocato del Popolo , il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e Nicola Zingaretti gia’ presidente della Regione Lazio, queste due figure, che rappresentano le istituzioni a livello nazionale e regionale, non erano presenti al funerale di Desiree Mariottini a Cisterna di Latina, unica presente il Leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, quindi ad oggi in che Societa’ viviamo, certi politici dovrebbero incominciare a vergognarsi !
FABIO LA NOCE
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