Il presente articolo non ha valore scientifico, ma proviene da letture specifiche specializzate, interviste e colloqui con medici e pazienti, nonché da esperienza personale diretta e indiretta.
L’infezione da Covid19 è alla sua seconda ondata e la comparsa dei primi sintomi crea grande disorientamento e paura.
Cosa fare alla comparsa dei primi sintomi?
I sintomi del Coronavirus sono diversi, ma i più classici e frequenti sono la febbre, che può durare un solo giorno o molto di più con innalzamenti improvvisi della temperatura, dolori muscolari anche molto forti, tosse anche forte e difficoltà respiratorie.
Come distinguere, allora, una normale influenza dalla infezione da Covid19? E’ ormai certo che, un primo campanello di allarme per distinguere l’influenza stagionale dal Coronavirus è costituito dalla perdita del gusto (ageusia) e da quella dell’olfatto (anosmia), sintomi che possono perdurare anche per settimane, anche quando il tampone dovesse risultare negativo decorsi tot giorni dall’infezione.
In caso di comparsa di sintomi la prima cosa da fare è SEMPRE contattare il proprio medico di base che fornirà le indicazioni terapeutiche e comportamentali.
La profilassi secondaria (relativa ad infezione già acquisita che si vuole evitare che possa portare a un peggioramento delle condizioni del paziente) è oggi abbastanza chiara, eppure il paziente può trovarsi confuso nella sua applicazione.
I medici di base, infatti, hanno ricevuto una serie di linee guida che sono cambiate nel tempo, ma non tutti le applicano in egual misura.
Si dovrà fare riferimento alla fascia di rischio a cui appartiene il paziente in base all’età e a eventuali altre patologie esistenti.
Quali sono dunque le indicazioni per curare a casa i pazienti affetti da Coronavirus?
In caso di febbre e dolori muscolari usare paracetamolo (la classica Tachipirina).
Dotarsi di un saturimetro (si acquistano in farmacia) per misurare la saturazione 4 volte al giorno, a riposo e sotto stress, ossia dopo un’attività fisica moderata di almeno 6 minuti.
La saturazione periferica di ossigeno di base è accettabile sino al 95%, e quella da sforzo sub massimale con il test del cammino di 6 minuti accettabile al 93%. Ovviamente sono parametri che bene descrivono il giovane adulto sano. Fare sempre riferimento al proprio medico di base per la valutazione.
Si deve fare molta attenzione perché i sintomi, soprattutto la respirazione, possono peggiorare dal sesto giorno dalla comparsa della febbre o del primo sintomo.
Se possibile, mantenere attività fisica, non stare coricato a letto, meglio seduto.
Alimentarsi bene: frutta, verdura, spremute di agrumi, yogurt, kefyr, pesce di lisca, perché il possibile sforzo ventilatorio rappresenta per i muscoli respiratori l’equivalente di una maratona per i muscoli degli arti inferiori.
Si consiglia di bere molta acqua.
L’antibiotico (azitromicina) verrà prescritto a discrezione del medico: eppure c’è chi lo prescrive a prescindere e chi no.
E’ normale che poi pazienti siano disorientati e impauriti.
Le linee guida dell’Istituto Spallanzani di Roma sconsigliano l’uso del cortisone nei primi 7 giorni di malattia ed in particolare in assenza di desaturazione, perché in questa fase prevale la replicazione virale e il cortisone potrebbe ritardare o ridurre la risposta immunologica.
Si raccomanda di fare sempre riferimento al proprio medico di base che potrebbe consigliare ossigenoterapia da fare in casa.
C’è da dire, comunque, che solo il 5-8%, (in alcune regioni meno in altre di più) dei pazienti ha sintomi tali da motivare il ricovero.
A proposito dell’eparina (indicata per quei pazienti a rischio trombosi, ad esempio se costretti a letto o con scarsa capacità di deambulazione) di cui tanto si sente parlare, la sua somministrazione potrà avvenire solo dopo valutazione del proprio medico o durante terapia in ospedale per i casi più gravi.
In conclusione, le evidenze scientifiche ed empiriche prevedono:
fare attenzione alla prima comparsa dei sintomi consultare subito il proprio medico di base dotarsi di saturimetro usare paracetamolo per febbre e dolori muscolari alimentarsi correttamente: frutta, verdura e bere molta acqua tenere costantemente sotto controllo il decorso dei sintomi e la comparsa di eventuali nuovi sintomiSi raccomanda la massima attenzione al rispetto delle regole che vengono ripetute da marzo perché questo virus ha una facile e veloce trasmissibilità e ciascun paziente ha un decorso personale in base a tutta una serie di parametri.
Non sottovalutiamone la pericolosità.
Flaminio Boni
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