Rosso per celebrare il mese dell’amore, di San Valentino e per sfatare la famigerata zona rossa, che in questo periodo storico, è il simbolo del lockdown forzato, dello stop delle attività, del tempo sospeso.
Su questa bivalenza gioca la nuova mostra collettiva di Galleria Vittoria, dal titolo “Zona Rossa”, storico spazio nella celebre Via Margutta.
Rosso come l’amore, come la passione, il calore, rosso come il divieto di fare qualunque cosa.
Undici artisti in mostra che spaziano, ognuno nel proprio stile, dall’astratto, al figurativo, passando per la fotografia: Etty Bruni, Daniella Castellani, Fabio Ferrone Viola, Carlo Fiore, Nino Perrone, Adriana Pignataro, Gualtiero Redivo, Anna Ricca, Anna Romanello, Lucio Rossi e Stella Maria Sablone.
Curata da Tiziano M. Todi, supportata da un da un testo critico di Sabina Caligiani e accompagnata da un estratto da Giorgio Di Genova, la collettiva sarà visitabile fino al 19 febbraio prossimo.
Un insieme di opere, che dialogano tra loro, nei più svariati linguaggi artistici, ribaltando l’oggettività del reale. Il rosso in mostra diviene il mezzo con cui catturare il segno, testimone di una traccia, memoria di un presente rielaborato e sublimato, ma anche sequenza di un intimo ricordo collettivo.
Rosso quindi, inteso, non solo come colore, ma anche come stile.
Come ci dichiara il curatore della mostra Tiziano Todi: “Per tutte le opere presenti in mostra, abbiamo fatto una ricerca curatoriale accurata, attraverso gli studi dei nostri artisti, e abbiamo selezionato, principalmente, opere che erano già nate prima della pandemia. A dimostrazione che l’arte ha sempre qualcosa di “premonitore” o che gli artisti hanno sempre una visione proiettata all’oltre, al futuro”.
Tre degli artisti esposti vengono da esperienze precedenti nel mondo della moda: Fabio Ferrone Viola, Lucio Rossi e Daniella Castellani.
L’opera monumentale di quest’ultima RED dedicata all’amore, fa da sfondo e da catalizzatore di tutta la mostra. L’artista ha riportato su tela il suo background - che l’ha vista realizzare le fantasie dei tessuti della maison Lancetti - ed ha creato un’opera, con oltre 300 rose di organza ton sur ton, con una tecnica certosina, che comporta un grande scarto di materiale.
Fa riferimento invece alla costrizione propria della “Zona Rossa” l’opera di Gualtiero Redivo “L’impopolarità del complesso” dove i nodi “bucano” letteralmente la tela.
“Approccio in rosso” di Lucio Rossi, rappresenta un bacio sulla guancia, rosso totale su legno, è il simbolo di un gesto spontaneo, quotidiano che in questo momento abbiamo dovuto dimenticare.
E’ creata, invece, durante il lockdown l’opera “Rosso” di Adriana Pignataro che ci ha dichiarato: “La continua ricerca e dipingere durante il lockdown mi hanno aiutato moltissimo, per riempire le giornate, esorcizzare il momento e la paura. Ho riscoperto l’uso del colore azzurro, io che normalmente uso il bianco e nero, ho creato un’opera per questa occasione dove il rosso è predominante”.
Una battuta finale l’abbiamo chiesta anche a Tiziana Todi: “Questa mostra coniuga due cose importanti: la visibilità dell’artista, il potergli creare un obiettivo per uscire dal suo studio d’arte e creare, allo stesso tempo, visibilità alla Galleria per andare avanti, che diventa un vero e proprio mentore dell’artista che rappresenta, questa è l’idea portante di Zona Rossa”.
L’ingresso in Galleria Vittoria è contingentato secondo quanto stabilito dal Dpcm corrente.
Zona Rossa è visitabile anche in versione digitale, ricreata in una stanza virtuale a 360°, per permettere ai visitatori che non potranno vedere l'esposizione dal vivo, di vivere l'esperienza della mostra a distanza, al seguente link: https://www.galleriavittoria.com/exhibitions
Articolo di Stefania Vaghi
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