Fino al 30 marzo lo spazio creativo di Via dei Barbieri, ospita la collettiva 06, a cura di Giacomo Guidi, dedicata a Roma e a sei artisti di primo livello, nazionale ed internazionale, della urban art capitolina: Diamond, Solo, Omino71, Mr. Klevra, Lucalomonte e Gemello.
06 nasce dal desiderio di elogiare la città eterna e le sue manifestazioni artistiche, giocando con il prefisso telefonico di Roma che racchiude in sé i sei artisti in mostra.
Diamond, Omino71, Mr.Klevra, Lucamaleonte, Solo e Gemello non solo street artist, ma veri e propri fautori della rivoluzione del concetto di arte urbana a Roma oggi, che fa della valorizzazione e riqualificazione i suoi obiettivi primari, esportandola nel mondo, attraverso progetti e mostre internazionali.
Entrando a Palazzo Cavallerini, intorno al vano scale incontriamo le opere di Gemello puzzle devastanti di colori, di assoluto impatto visivo, un viaggio all’interno dei moti personali dell’artista, tra persone, luoghi, fantasie e ricordi metabolizzati.
All’ultimo piano, nella sala quadrata, in contrapposizione ai celebri soffitti finemente affrescati, troviamo le opere di Diamond e Solo.
Diamond è sicuramente tra i primi ad avere portato il suo segno e la sua arte sui muri della Capitale, utilizzando lo stencil, nella sua produzione alterna tecniche e soggetti, con uno stile mai convenzionale e al limite della provocazione.
I supereroi di Solo, il suo richiamo al mondo dei fumetti, dialogano alla perfezione con le opere di Diamond, in un’espressione artistica che rispecchia la cultura pop dei giorni nostri. Solo popola i muri di Roma dei suoi supereroi in crisi, suo segno distintivo. Ma non solo opere figurative, anche fumetti, e mini installazioni che riproducono gli onnipresenti supereroi, teschi e un “mini Solo” all’opera.
La Sala delle Colonne è divisa in due parti, da un lato le opere di Lucamaleonte, con il suo inconfondibile richiamo alla natura, agli animali, che proviene dal suo background e dalla sua passione da vero e proprio collezionista di stampe antiche e bestiari medievali.
L’altra metà della sala è dedicata all’installazione site-specific, creata appositamente per Contemporary Cluster da Mr. Klevra e Omino71.
Su un lato l’iconografia bizantina, in un gioco di sfumature cromatiche e dettagli, più o meno celati, come i simboli e le scritte riconducibili a temi medievali, tipiche della produzione artistica di Mr. Klevra.
Dall’altra il mash up distintivo di Omino71, della sua arte neo-pop, con la sua personale reinterpretazione dei simboli di un’epoca, da Mickey Mouse, ad Andy Warhol, passando per David Bowie.
Due pareti una di fronte all’altra che sembrano dialogare tra loro.
Abbiamo chiesto a Omino71 di spiegarci l’installazione:
“06 è sicuramente un richiamo a Roma. Il nostro è voluto essere un omaggio indiretto, trasversale, da lontano ad una terza Roma: ovvero a Mosca. Ognuno con le proprie prerogative ognuno con il suo stile personale ed identificativo. Da una parte l’ispirazione all’iconografia russa di ispirazione bizantina di Mr. Klevra, dall’altra la mia avanguardia russa, con chiari richiami al suprematismo di Malevic. E’ un vero e proprio percorso che va letto sia sulle opere sui due muri paralleli che nella parete perpendicolare, che sembrano delle quinte teatrali, che, anche nei colori, richiamano Roma.
E’ frutto ormai della nostra esperienza lavorativa insieme che ormai dura da quindici anni, abbiamo lavorato tanto con l’iconografia bizantina, con la seconda Roma, ovvero Bisanzio. Quest’opera corale è un omaggio al Contemporary Cluster e a Roma, partendo da lontano, perché come si dice… tutte le strade portano a Roma!
Due pareti distinte, che non sono muri ma installazioni, da una parte un poster, dall’altra cinque tele, i miei personaggi della Disney, altre tele e installazioni nella parete perpendicolare, un libro di fotografie che spiega per immagini l’installazione nel suo complesso, abbiamo inserito anche dei QR Code che riportano a dei video, ad un immaginario condiviso, fonte di ispirazione nel suo complesso.
L’installazione termina al centro, con una “partita a scacchi” vera, allestita su un tavolino, dove gli scacchi sono proiettili, che riporta alla scena della pellicola Blade Runner. L’installazione ha numerosi simboli disegnati, speculari tra loro, Alfa e Omega (Paradiso e Inferno), un più e un meno (chiaro riferimento al quadrato nero di Malevic), una sorta di binomia tra positivo e negativo che si ritrova anche nella scacchiera, che è bidimensionale ma tridimensionale, perchè gioca su quattro piani. Una scacchiera che fa riferimento a Blade Runner, ma anche a Il Settimo sigillo. Ma, fondamentalmente, la nostra installazione, come sempre, è un memento mori.
Funziona lavorare in binomio, e quanto ci avete messo per questa installazione?
Lavoriamo insieme da tempo, spesso con opere a quattro mani, pur avendo stili completamente differenti. Spesso non si capisce dove inizia l’opera di uno e dove quella dell’altro. Ci adattiamo sempre e mettiamo sempre “un tocco” nel lavoro dell’arto. Per fare questo ci abbiamo messo una giornata intera, lo scorso sabato. Prima nasce l’idea, poi facciamo un brevissimo brainstorming e poi si parte con l’opera. Lavoriamo a braccio, ognuno per conto suo ma alla fine riusciamo sempre a matchare le opere tra loro.”
Una full immersion nell’urban art che sicuramente merita di essere vista!
Articolo di Stefania Vaghi
© Riproduzione riservata