Seconda sconfitta della Lazio di Sarri nel giro di quattro giorni: dopo Milano, l'esordio in Europa League contro il Galatasaray di Terim. Esordio amaro, per la prestazione e per il risultato: finisce 1 a 0 per i padroni di casa grazie all'autogol del portiere biancoceleste Strakosha, tornato tra i pali come titolare dopo mesi di panchina. Un errore tecnico pesante, una vera e propria papera, che fa male per il risultato e per il ragazzo, un errore che sottolinea il momento difficile per il portiere albanese che era titolare indiscusso prima dell'approdo di Reina in biancoceleste.
Un errore però pensare che il mancato successo in Turchia sia da attribuire esclusivamente al clamoroso errore. Partita noiosa, Lazio sfilacciata, lenta, prevedibile, senza idee e senza gioco. Una squadra molle, nelle gambe e nella testa. Neppure un'idea del tanto atteso "sarrismo" che per stessa ammissione del tecnico ha bisogno di tempo per essere assimilato da giocatori abituati da anni al 3-5-2. Giustificazioni, queste, vere e plausibili, ma non sufficienti. Contro un modesto avversario come il Galatasaray, che al di là di una traversa colpita nel primo tempo e non-goal verificato dalla goal line technology, aveva palesato limiti evidenti, la Lazio non ha fatto niente per imporsi ad Instanbul e rialzare la testa dopo la brutta sconfitta contro il Milan.
Se è di Strakosha l'errore decisivo, non si possono non sottolineare le altre gravi assenze biancocelesti. Manuel Lazzari, protagonista nel gol del Galatasaray, necessita di ancora tanta abnegazione prima di definirsi terzino. Ma anche Luis Alberto, con tanti passaggi sbagliati, il tiro dalla distanza di Acerbi da dimenticare e tante sviste in fase difensiva, lo stesso Milinkovic, entrato nella ripresa per cambiare il volto al match, ha tentato un tiro timido e leggerino. Questo, unito alla seconda partita senza gol e senza tiri in porta, senza idee, spunti e coraggio, preoccupa. La strada è lunga, occorre lavorare e tanto, ma soprattutto raccogliere le energie mentali e trovare il percorso giusto il prima possibie.
Enrica Di Carlo
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