C'è voluto un po' di tempo, mesi di studio e qualche critica costruttiva; ma alla fine è dovuto venire un signore dall'Inghilterra per rimettere in piedi e valorizzare il gioiellino della Roma.
Nicolò Zaniolo, nasce a Massa il 2 luglio 1999 ed è il papà ad instradarlo al calcio, vista la sua militanza come giocatore professionista.
Qualche buona prestazione, un carattere ribelle ed un po' spigoloso, poi la svolta che lo fa finire nello scambio con Nainggolan all'Inter.
Sdegno e dubbi da parte della piazza, ma complici le perenni emergenze in casa Roma, diventa titolare in prima squadra.
Partita, dopo partita conquista favori e prestazioni, diventando un punto di riferimento per i compagni.
Poi arriva il primo infortunio il 13 gennaio 2020 che vede la rottura del legamento crociato anteriore con un'assenza dai campi durata 122 giorni, una tegola per la Roma e per il ragazzo che stava conquistando una buona continuità ed una gran forma fisica. La popolarità, raggiunta velocemente e mai sopita, viene amplificata dalla gestione poco accorta della sua vita privata che lo ha visto al centro di innumerevoli polemiche, non solo per le sue altalenanti frequentazioni amorose, ma anche per una prematura paternità che lo ha travolto, dopo la fine della sua relazione con la fidanzata storica Sara Scaperrotta. Il gossip, le chiacchiere alcune dichiarazioni poco felici unite alla sua assenza dal calcio giocato, hanno trasformato il giocatore quasi in un personaggio da copertina, con il rischio di vedersi bruciare precocemente una carriera appena avviata.
Zaniolo torna in campo, ritrova voglia e spirito, ma l'intensità di gioco, unita ai carichi di lavoro differenziati tra società e nazionale, lo vedono nuovamente sotto i ferri nel settembre dello stesso anno, proprio in occasione di un match della Nazionale, anche in questo caso, per la rottura del legamento crociato anteriore.
Nicolò vede così sfumare l'occasione di giocarsi da protagonista l'Europeo, ma trova comunque il coraggio di rialzarsi.
Ad oggi, dopo un periodo di rodaggio sotto la guida di Mourinho, attuale allenatore della Roma, sta dimostrando di essere un giocatore duttile e pieno di risorse; il nuovo ruolo che sta sperimentando lo Special One sembra calzargli a pennello. Nelle ultime due uscite, a fianco dell'inglese Tammy Abrham, Nicolò sembra un giocatore nuovo, più maturo e conscio della responsabilità affidatagli; non solo tecnica ma un forte spirito di abnegazione che mostra con orgoglio e serietà.
La sorpresa non può che far piacere tanto da aver attirato anche l'attenzione del tecnico della Nazionale che mai come in questo momento sembra aver bisogno di un profilo come il suo.
Una rondine non fa primavera, ma il campionato è lungo e le occasioni non mancheranno.
Laura Tarani
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