Come ogni Natale negli ultimi 143 anni, l’Ospedale Gaetano Pini celebra lo stretto rapporto con la città di Milano pubblicando la Strenna, ovvero un libro che racconta di un’istituzione meneghina. Per il 2021 è stato scelto il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. “Nella storia dell’umanità, la musica e la medicina hanno sempre mantenuto una stretta relazione in quanto la creatività rappresenta da sempre un elemento importante da affiancare alla cura. Il valore attribuito alla musica riguarda la sfera emotiva: la musica è in grado di modulare l’umore di una persona in diverse circostanze nell’arco della vita, influisce in maniera rilevante nel quotidiano e, in una prospettiva più ampia, ha il potere di promuovere la salute fisica e psicologica e il benessere all’interno dei setting clinici. Ancora più nell’attuale clima di incertezza dovuto alla pandemia, l’ascolto della musica può rivelarsi un’esperienza salvifica”, spiega la dott.ssa Paola Lattuada, Direttore Generale dell’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano.
La storia delle Strenne dell’Istituto Gaetano Pini
L’idea di realizzare un libro strenna natalizia è del fondatore dell’allora Pio Istituto dei Rachitici, Gaetano Pini che pubblicò nel 1879 Il nuovo Presagio, la prima di tante strenne, con l’intento di “portare ai ricchi e ai felici il saluto e l’augurio dei miseri”. Lo scopo era raccogliere i fondi per accrescere l’Istituto, affidandosi al buon cuore dei milanesi. Da allora questa pubblicazione è un immancabile appuntamento natalizio: più di 130 numeri, pubblicati attraversando due guerre mondiali (il volume dell’anno 1942 “pronto per la distribuzione, andò totalmente perduto nelle incursioni che devastarono l’Istituto” si legge nelle strenne). E se si considera che ogni libro è riccamente illustrato con decine e decine di immagini, l’imponenza del patrimonio iconografico proposto è sorprendente.
Il medico Gaetano Pini definiva la collana delle Strenne dell’Istituto una “bibliotechina abbastanza varia” per gli argomenti trattati, ma con un baricentro evidente: Milano. “Delineare il profilo della nostra città – scriveva Gaetano Pini, milanese d’adozione – ricostruire la sua dimensione umana ed esistenziale ha sempre costituito l’obiettivo delle pubblicazioni”. La maggior parte dei volumi sono dunque monografie dedicate a epoche storiche vissute dalla città meneghina (La signoria viscontea) e a singoli avvenimenti essenziali come l’Esposizione Nazionale del 1881 (dove l’Istituto vince il primo premio per l’idea di coniugare la cura dei bambini rachitici all’aspetto pedagogico), a grandi personalità milanesi (Manzoni e il medico-poeta meneghino Giovanni Rajberti), monumenti ambrosiani (La villa reale di via Palestro), chiese (il monastero maggiore di San Maurizio), istituzioni culturali (la pinacoteca di Brera, la Triennale , l’Università degli studi), collezioni patrimonio della città, dalle miniature della Trivulziana alla raccolta Bertarelli, e poi usi e costumi locali. Con un’attenzione specifica per l’ospedale Gaetano Pini quale parte pulsante della realtà milanese, raccontato all’interno della sanità locale e della sua evoluzione, presenza viva nel tessuto cittadino grazie alla sua capacità di aggiornamento e rinnovamento. Quanto agli autori, vi è una nutrita presenza di firme femminili: se il primo numero del 1879 ne conta già due (la Marchesa Colombi e Felicita Morandi), il Nuovo presagio che esce nel 1894 è scritto da 17 donne. Fra le autrici ci sono Cordelia, Neera, Emma Perodi e Anna Vertua Gentile, autrici della letteratura contemporanea popolare. Nell’anno europeo delle pari opportunità, il 2007, esce invece un omaggio al genere femminile con Donne che cambiarono il mondo.
© Riproduzione riservata