La Coppa Italia è spesso l'occasione per le squadre di sperimentare qualcosa di nuovo e Shevchenko non si tira indietro, non avendo praticamente nulla da perdere. Da una squadra chiusa e poco prolifica, con due punte e la difesa a tre, il grande ex della partita e allenatore dei rossoblù passa ad un tridente puro composto da Yeboah, Caicedo ed Ekuban, sperando di risolvere l'atavico problema della mancanza di goal.
Dall'altra parte vorrebbe sperimentare anche Pioli, ma qualche infortunio di troppo non gli permette di inventare molto e la formazione messa in campo dal Milan è infarcita di titolari, quantomeno di giocatori che lo sono in questo periodo. In difesa torna Tomori, alla ricerca di minuti dopo avere smaltito il Covid, con Gabbia al suo fianco e Kalulu che torna sulla fascia destra. Turno di riposo per Diaz, che fa posto a Daniel Maldini e per Leao, al cui posto si rivede da titolare Ante Rebic, mentre il ruolo di prima punta tocca a Giroud.
Il primo quarto d'ora non entrerà nella storia del calcio per il divertimento offerto, al netto di una traversa colpita da Krunic, ma è quello che avviene dopo a stupire: sugli sviluppi di un calcio d'angolo, infatti, ad andare in vantaggio a sorpresa è il Genoa, con un colpo di testa di Ostigard, lasciato colpevolmente solo all'interno dell'area rossonera. Non è l'unica brutta notizia per Pioli, che poco dopo deve rinunciare a Tomori a causa di un infortunio al ginocchio, la cui entità è da valutare. Al suo posto entra Florenzi, che si posiziona sulla fascia destra, con Kalulu che scala al centro della difesa.
Il Milan risente della botta e sembra non riuscire in alcun modo ad entrare in partita, con una fase offensiva sterile ben rappresentata dalla persona di Daniel Maldini: questa sera l'inutilità fatto calciatore. Se non portasse quel cognome pesante, siamo certi che sarebbe come minimo già in prestito da qualche parte in Serie B. Anche Theo Hernandez pare il lontano parente di quello visto in campionato, sceso in campo con un atteggiamento spocchioso che a nulla serve alla sua squadra. In tutto questo, il Genoa è messo benissimo in campo e ha l'atteggiamento giusto, tanto che prima del duplice fischio va vicino per due volte al raddoppio, a metà frazione con un colpo di testa di Yeboah e nel finale con un tiro ravvicinato di Portanova che manca di poco lo specchio della porta.
La ripresa inizia com'era finita, coi rossoblù (stasera in maglia grigia) vicini al secondo goal ancora una volta con Portanova, che colpisce male e manda il pallone a lato. Sul cambio di fronte è il Milan ad andare in giro al pareggio, ma la conclusione di Gabbia a botta sicura è neutralizzata da Semper. Dopo un quarto d'ora di sterili tentativi rossoneri, arrivano i primi cambi della partita: Pioli ne fa tre in un colpo, per provare a dare una smossa alla propria squadra, mentre Shevchenko si limita a gestire le forze inserendo Destro al posto di Caicedo.
Il nuovo assetto permette ai padroni di casa d'impegnarsi in un forcing, che si traduce nella rete del pareggio a un quarto d'ora dalla fine, con Giroud che mette in porta con un gran colpo di testa il pallone messo bene in mezzo da Theo Hernandez, improvvisamente svegliatosi dopo l'ingresso in campo di Leao. I rossoneri ci provano con grande continuità, nel finale, ma la difesa del Genoa non si fa spaventare, anche grazie ad un Ostigard monumentale, che contribuisce in maniera determinante al portare la propria squadra ai tempi supplementari.
Il mattatore della prima frazione aggiuntiva è il portoghese, che apre con una bella azione sulla fascia sinistra conclusasi con un rasoterra che impegna severamente Semper e chiude con l'involontaria rete del vantaggio, che nasce da un tentativo di cross che si trasforma in un lob imparabile che va ad infilarsi nel "sette". Nel mezzo c'era stato anche il tentativo da fuori area di Tonali, finito di poco a lato. Il Genoa non ha più nulla da perdere e ci prova, rendendosi pericoloso ancora una volta con Ostigard e poi con Ghiglione, ma scopre pericolosamente il fianco e permette ai padroni di casa di trovare anche la terza rete con Saelemaekers, che di fatto chiude la partita.
Il Milan passa meritatamente il turno contro il miglior Genoa della gestione Shevchenko, che dopo stasera rimane a rischio, ma lascia qualche dubbio in più alla proprietà.
FORMAZIONI UFFICIALI:
MILAN (4-2-3-1): Maignan; Kalulu, Gabbia, Tomori, Theo Hernandez; Tonali, Krunic (62' Bakayoko); Messias (80' Saelemaekers), Maldini (62' Diaz), Rebic (62' Leao); Giroud (118' Roback). Allenatore: All.Pioli
GENOA (4-3-3): Semper; Hefti, Vanheusden, Ostigard (111' Bani), Vasquez; Portanova (105' Ghiglione), Badelj, Melegoni; Yeboah (87' Pandev), Caicedo (63' Destro), Ekuban (71' Cassata). All. Shevchenko
Matteo Tencaioli
© Riproduzione riservata