NIETZSCHE, TRA DIONISO E APOLLO
Con
LUCIO SAVIANI,
filosofo-performer
DOMENICO VIRGILI,
orchestrazione e pianoforte
GIUSEPPE FRANA,
strumenti a plettro orientali
SALUA,
danza
Drammaturgia e Regia:
IRMA IMMACOLATA PALAZZO
Orchestrazione:
LORENZO ANTONIO e
DOMENICO VIRGILI
Secondo la scrittrice e traduttrice Anna Maria Carpi, nella sterminata
bibliografia nietzscheana, la poesia è stata abbastanza trascurata, nonostante
una produzione che abbraccia composizioni poetiche come Gaia
scienza, Umano troppo umano e, soprattutto, Così
parlò Zarathustra, dove il linguaggio immaginifico rende
impossibile distinguere le giunture tra prosa e verso.
Prendendo spunto da quest’opera, la regista e drammaturga Irma
Palazzo ha
concepito un testo che parte dalla risata e dalla danza, figure principali di
Zarathustra, per costruire un percorso poetico all’interno di uno spettacolo
che vede la primaria interpretazione di Cosimo Cinieri e che andrà in scena, nell’ambito del
festival itinerante Le Rose del Parnaso (seconda edizione) il prossimo 27
ottobre al Teatro
Palladium di
Roma.
NIETZSCHE, TRA DIONISO
E APOLLO, tra poesia-filosofia e teatro, inizia e finisce con
una risata, quella del saggio “oltreuomo” che sa ridere della tragicità
dell’esistenza, pur vivendola fino in fondo, l’unico che sappia accettare
l’estrema visione dell’eterno ritorno e che danza al tramonto tra il cielo e
l’abisso: “E perduto sia per noi il giorno in cui non si sia danzato neanche
una volta! E si dica falsa ogni verità per la quale non ci sia stata una
risata! (…) Non è con l’ira ma è con il riso che si uccide. Uccidiamo dunque lo
spirito della gravità”.
Altero e mai mendicante, profeta della solitudine, il personaggio incarnato da
Cosimo Cinieri ricalca da vicino la vita dell’acrobata, del funambolo, il primo
doppio di Zarathustra che a sua volta era doppio di Nietzsche. E come in una vertigine
rocambolesca, le sue profezie e citazioni sono contornate sul palcoscenico da
giochi di proiezioni speculari e danze a ritmi frenetici di pizzica (danza
dionisiaca per eccellenza). La moltiplicazione delle entità espresse dalla
recitazione dell’attore, che si fa gradualmente scrittura contagiosa anche per
lo spettatore, si identifica nel giullare-voce recitante dei Ditirambi, nel
filosofo che racconta di grovigli e naufragi e sulla cui scrivania
s’intravedono tre fatidici dadi, nel musicista con strumenti a plettro e sul
pianoforte per creare atmosfere apollinee, nella danzatrice-Arianna, padrona
eppur perduta nel proprio labirinto.
Ad affiancare Cinieri in quest’avventura saranno il filosofo-performer Lucio
Saviani, il direttore d'orchestra e pianista Domenico Virgili,
l'esecutore di strumenti a plettro orientali Giuseppe Frana e la danzatriceSalua.
Uno spettacolo da consumare col raziocinio apollineo e divorare con foga
dionisiaca che mira a far fuoriuscire quella poesia e poetica di Nietsche spesso
offuscata dalla figura del grande filosofo che fu.
Nietzsche, tra Dioniso e
Apollo è inserito nel Festival itinerante LE ROSE DEL PARNASO 2 Ed., è prodotto
dall’Associazione Culturale VAGABONDA BLU e sostenuto dalla Regione Lazio e
Fondazione Roma Arte-Musei. Patrocinato da Comune di Roma e Biblioteche di
Roma.
Foto di scena: Daniele Lanci, riprese: Scenario Studios.
Biglietti: 15 euro, Riduzioni: 10 euro, Studenti: 5 euro.
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