Atalanta-Lazio

Il report match di Mirko Cervelli.

stampa articolo Scarica pdf

Alzare il tiro non è servito. Alla vigilia le parole come “vincere qualcosa” o peggio ancora “scudetto” sembrerebbero avere giocato contro. Per arrivare a vincere qualcosa i gradini sono tanti. Su tutti, la base: riuscire a gestire un possibile vantaggio. A Bergamo alla Lazio è venuta a mancare la base: la gestione del vantaggio. Bergamo e la coppia Bollini – Reja, hanno mandato in frantumi parole troppo grandi, forse adoperate per caricare l’ambiente ma inadatte per il momento. Lontano dalla città eterna il rendimento è deludente: una sola vittoria su cinque partite.  Le attenuanti stavolta ci sono: l’Atalanta è lo specchio della Lazio in casa, una squadra di carattere sino alla fine e sta cercando di costruire la propria salvezza propria tra le mura amiche. Dea fortunata visto il goffo intervento di Basta a liberare carambolato alle spalle di Marchetti. Guai a toccare o a provare a dare le colpe per una sconfitta ad un giocatore fondamentale come Basta. Certezza assoluta da inizio campionato. Per la Lazio, le prossime gare portano il nome di Milan e Roma, non di certo due passeggiate visti i momenti diversi ma fortunati delle due squadre. Ai dati statistici, Chievo e Napoli influiranno sempre sulla conta delle reti subite, la Lazio era in emergenza infortuni, quindi un’altra squadra da quella attuale.

La Lazio si affida in attacco a Matri, l’attaccante sembra non deludere il tecnico Pioli. Alle sue spalle a centrocampo Milinkovic, risultato essere il giocatore che ha macinato più chilometri nell’ultimo turno di campionato (12 e poco più per l’esattezza), Candreva e Felipe Anderson con Biglia ed Onazi ad impostare la manovra. La difesa sempre a quattro con Hoedt e Gentiletti centrali con Basta e Lulic sulle fasce di competenza. In porta Marchetti.

L’avvio è sonnolento con le due squadre molto contratte. Biglia rompe gli equilibri con il vantaggio ospite al 17’battendo Sportiello con una precisa punizione sotto la traversa. La Lazio sembra gestire il vantaggio, l’Atalanta è colpita a freddo per la rete subita e tenta di avanzare il baricentro alla ricerca del pari. Gomez alla mezz’ora a tentare il pari ci prova ma il tentativo è inutile. Gli ospiti giocano sulle fasce, Candreva e Milinkovic creano problemi alla retroguardia bergamasca ma in avanti Matri risulta essere a volte impreciso. In chiusura di tempo Kurtic ci prova ma Marchetti è bravo a chiudere.

In apertura di ripresa è Maxi Moralez a rendersi pericoloso dalle parti di Marchetti ma lo stesso portiere chiude in angolo il tiro dell’argentino. Sale in cattedra l’Atalanta che inizia a prendere le giuste misure grazie anche ad alcuni innesti e con Pinilla rischia il pari con un tiro a sfiorare il palo a Marchetti battuto. Pareggio che arriva poco dopo con la percussione di Gomez, cross in mezzo che trova il tocco di Basta a compiere il più beffardo delle autoreti. Pari. I padroni di casa prendono coraggio, la Lazio sembra subire l’impatto del pareggio oltretutto sotto una pioggia battente. Pioli mette Klose in avanti rilevando Onazi. L’Atalanta inserisce Cherubin, giocatore di esperienza al posto di Maxi Moralez. A quattro minuti dal novantesimo, il “El Papu” Gomez trova il tapin da dentro l’area di rigore su assist di D’Alessandro: Palo – rete che non lascia scampo a Marchetti. Rimonta completata e tre punti vitali in chiave salvezza ottenuti.

Mirko Cervelli

© Riproduzione riservata