Dopo il successo dell'esposizione de la Giovane Donna (1909) del celeberrimo artista, proveniente dal museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, alla Fondazione Alda Fendi - Esperimenti, una meditazione sul rapporto tra arte e figura femminile, con la mostra Picasso va, Picasso arriva offre al pubblico dal 10 giugno al 16 ottobre 2022, per la prima volta a Roma, Le peintre et son modèle en plein air, proveniente dalla collezione Intesa Sanpaolo, Gallerie d'Italia - Milano.
Se il dipinto del 1909 aveva rappresentato un appassionato tributo di Picasso a Fernande Olivier (Amélie Lang), al loro rapporto impetuoso, evocando i poliedrici ricordi, suoni e “movimenti” del pentagramma dell'emozione, Le peintre et son modèle en plein air del 1963, invece, fa riflettere sul mestiere del pittore, in dialogo con la storia dell’arte e la rappresentazione del nudo femminile, interpretando la lezione dei suoi “maestri prediletti”, con riferimenti a le Dejeuner sur l'herbe di Manet. L’attenzione dell’autore spagnolo si concentra su un dialogo che è di complicità e seduzione: predominano i toni dei verdi e dei blu sullo sfondo, quasi appiattiti in uno spazio omogeneo, con il particolare e inconfondibile tratto veloce ma incisivo del Picasso anni ‘50-60.
Alda Fendi, mecenate ribelle e promotrice di questa staffetta ideale tra i due dipinti, riflette così sul grande artista rivoluzionario: “Gli artisti falliti sono fuori dal gioco e Picasso prova l'ebbrezza negativa, ma sferzante, del fallimento, prima di essere glorificato per la sua scomposizione dell'immagine. Ardente e infuocato è il suo credere in una rivoluzione, mai tiepida, ma pirotecnica nell'ipotesi di una vita descritta a moduli geometrici, che diventano poesia apparentemente appunto fuori dal gioco”.
L’opera è il fulcro di un’installazione teatrale, che ruota intorno alle mille sfaccettature dell’universo picassiano. La mostra si svolge, infatti, attraverso tutti i piani di Rhinoceros gallery e attraversa l’intero palazzo Rhinoceros: una piattaforma espositiva multimediale ideata da Raffaele Curi, direttore artistico della fondazione, in cui luci, colori e suoni coinvolgono il visitatore; le prove de La Templanza di Miguel Ángel Berna per il Ballet Nacional de España, la dirompente modernità delle danze di Pulcinella (atto unico rappresentato per la prima volta all’Opéra di Parigi nel 1920), la musica di Igor Stravinskij con la coreografia di Léonide Massine per i Balletti Russi di Sergej Djagilev, la poesia del grande amico Neruda, la corrida, tema caro all'artista, si intrecciano in un gioco suggestivo, rivelando le due anime e le due patrie, Spagna e Francia, di Pablo Picasso.
Raffaele Curi commenta così l’installazione: “Nella caligine estiva il sentimento si arrampica con bugiarda passione nel rimorso… prima che arrivi la pioggia”.
I visitatori sono avvolti da un’atmosfera preziosa, dorata, che fa del nobile metallo un simbolo più che mero valore. È quel fulgore immediato ed eterno che stupisce l'intelletto e abbaglia animi e sguardi del pubblico. Così la “poesia del bagliore” nelle proposte di Curi, tra metafore e similitudini nei tempi, descrive il volto intimo dei sentimenti, della seduzione, del ritmo gioioso, nell'incanto dell’ atmosfera estiva, morbida di versi e dorata nelle sfumature dell’imprevedibilità.
Articolo di Giorgio Vulcano.
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