Altaroma Torna Al Guido Reni District

Altaroma Torna Al Guido Reni District

Torna la kermesse della Roma Fashion Week di Altaroma che ritorna all'ex Caserma Guido Reni

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Dall’11 al 15 luglio si è svolta la nuova edizione di Altaroma, che in questo torrido luglio, torna al Guido Reni District.

Una versione ridimensionata che vede solo una passerella all’interno oltre agli spazi dello Showcase.

Pochi quest’anno gli eventi anche In Town e le sfilate al di fuori di Guido Reni, fatta eccezione per Who in on next? che ha sfilato al Campidoglio ma alla quale, ahimè, non abbiamo potuto assistere, causa mancata disponibilità di accrediti stampa ed International Couture che ha sfilato nella splendida cornice del MAXXI.

Ma andiamo con ordine, parlerò soltanto delle sfilate alla quali ho partecipato in presenza e non di altro…

La mia Altaroma #Day1 inizia lunedì 11 luglio con lo IED e il suo fashion show INSUBORDINATE, dieci le capsule collection presentate ad Altaroma, accompagnate da tre collezioni di accessori e due di gioielli, che hanno scardinato i dettami dell’alta sartoria. Un vero e proprio manifesto dell’imperfezione che ha visto partnership eccellenti: la collezione 15 - 4020 in partnership con Biagiotti ispirata a Casa Balla, il progetto A Future Together in collaborazione con Maglificio Gran Sasso e AKETH, tributo alla dea Sekhmet nato insieme a Musei Vaticani.

Un applauso a tutti i fashion designer e all’inno che hanno portato in passerella: non solo body positivity, ma anche un elogio della bellezza imperfetta, e la ricerca della piena libertà attraverso la rinuncia delle etichette, complimenti a Maria Eleonora Pignata, Laura Finizio, Floriana Carannante, Gianluca Zumbolo, Sara Mancini, Maria Giuseppina Cuguttu, Ida Paliotta, Pasquale Monetta, Eugenio Speranza, Ludovica La Rocca, John Ray Tiva, Martina Proia, Federica Tomei, Ilaria Mancini, Nadia Delpesce, Veronica Pagni, Igor Quagliata e Anna Tessarin.

La mia Altaroma #Day2 è solo la passerella del Rome is my Runway che ha visto protagonisti quattro designer: Andrés Romo, iperfemminile e super colorato, una sferzata di adrenalina in passerella (di cui parlerò nell’articolo di prossima pubblicazione dedicato allo Showcase), Anna Giulia Firenze che ha coniugato la lingerie sofisticata con uno stile urban, portabilissimo e molto contemporaneo (applauso ai capi spalla trasparenti) - anche lei inserita nell’articolo sullo Showcase, e, a seguire, le creazioni di Yarden Mitrani e Simone Tessadori, per una donna fascinosa e glamour, ma con uno stile più classico e sofisticato.

Il #Day3 è un attimo più articolato perché ho il primo evento in Town a Palazzo Firenze, oltre alla solita sfilata collettiva Rome is my Runway e la prima sfilata internazionale non a Guido Reni, ma al MAXXI.

Accademia Italiana ha presentato in pieno centro a Palazzo Firenze “Emotional Touch”, un “percorso dei sensi” pensato dalla giornalista e fashion stylist Michela Gattermayer, che ha visto protagonisti gli outfit ideati e realizzati dagli studenti internazionali delle sedi di Firenze e Roma, e gli scatti di Paolo Colaiocco, affermato fotografo di moda nonché docente di Accademia Italiana. Accademia Italiana nell’occasione ha ufficializzato la recentissima partnership stretta tra Accademia Italiana e Società Dante Alighieri. Molto suggestivo l’allestimento nello splendido cortile di Palazzo Firenze per gli abiti mentre le foto sono state esposte in una sala interna.

In serale a Rome is my Runway, che sfila all’aperto, applausi alle giacche ricamate di Dadamax, belle, stilose ed originali ed ai capi sartoriali di Francesca Cottone, che presenta delle giacche e dei completi assolutamente glamour, dove anche gli accostamenti dei colori (fino a tre differenti) sono assolutamente d’effetto, che ho incontrato a Showcase e sarà inserita nell’articolo relativo. Ipercolorata ed assolutamente eccentrica e forse un po' too much Be Nina, mentre Marinella Piccinno ci presenta dei capi più tradizionali e classici.

Attraversiamo e andiamo al MAXXI, dove il piano terra del museo è divenuto la passerella di International Couture con il suo “Mediterannean Moonlight”, come d’abitudine il fashion show è organizzato dall’Istituto Culturale Italo Libanese, con il patrocinio dell’Ambasciata del Libano in Italia.

A sfilare nel candore del MAXXI fashion designer nazionali ed internazionali: Abiddikkia, dalla Polonia Barbara Piekut, Flavia Valentini, Flavio Filippi, dalla Giordania Laith Maalouf e dal Libano Missaki Couture e gli accessori di Elle Bag, Fleur d’Oranger e Marina Corazziari.

Una sfilata che ha mescolato moda mare, pret à porter, alla sontuosità degli abiti da sera internazionali.

Grande sartorialità nelle creazioni di Flavio Filippi, giovane designer dei Castelli Romani che ci ha proposto la sua collezione e la sua nuova collezione intitolata “HORTENSE”, che richiama visibilmente i fasti degli anni ’50. Abiti dai tessuti pregiati, come organza, chiffon, satin, duchesse e mikado, arricchite da pizzi ricamanti con cristalli e paste vitree. Tutto liberamente ispirato ai colori della primavera e dei fiori della sua amata Genzano: il blu e l’oro dell’iris, il rosa dei fiori di pesco, o i colori più vellutati tipici delle rose o più sgargianti come quelli dei tulipani.

Il tutto impreziosito dai monumentali gioielli di Marina Corazziari della linea “MEDITERANNEAN JEWELS”: vere e proprie opere d'arte in scala ridotta. Bijoux dal sapore etnico e liberty, che strizzano l'occhio all'opulenza barocca ed al simbolismo bizantino. Oro o argento, per sorreggere cascate di pietre: corallo, topazio, turchese, avorio e madreperla, acquemarine, topazi azzurri, giade ed ambre che vestono ed impreziosiscono ogni genere di abito, anche il più classico.

Il #day4 è il più impegnativo, con una giornata full a Guido Reni District.

Inizio subito con il fashion show della ABA Roma (Accademia di Belle Arti) che ci presenta COUTURIALISM, l’esaltazione del fatto a mano, 14 capsule collection dei designer dell’Accademia di Belle Arti di Roma insieme a 15 Designer della ÉCOLE DUPERRÉ Paris, un mix and match originale con spunti veramente interessanti. Bravi a Federica Bettelli, Amanda De Simone, Chiara Guerzoni, Gabriela Jaramillo, Clementine Leoncilli, Emiliano Marinelli, Federica Ognibene, Palina Strepetava, Yawen Sun, Maria Chiara Totti, Chiara Volpe, Wanjing Ye, Haniyeh Zarei, Dian Zhuang.

A seguire una visita a Showcase di cui vi parlerò in separato articolo.

Nel pomeriggio è la volta di Antonio Martino è del suo fashion show No Gravity (vedi l’articolo già pubblicato a questo link:  https://www.unfoldingroma.com/artista/17722/ricerca/).

L’ultimo giorno #Day5 lo inizio, nel tardo pomeriggio, con l’Accademia Koefia, da sempre fucina di novità e di talenti molto interessanti.

Il titolo è già un programma GOLDEN (C)AGE: partendo dal motto “La bellezza salverà il mondo”, hanno create collezioni ispirandosi a Gustav Klimt, protagonista della Secessione Viennese e dell’Art Nouveau.

Complessi intrecci e trame di maglieria, le lavorazioni in metallo ed elaborati ricami celebrano il lavoro manuale, mentre gli accessori creati in stampa 3D e i tessuti stampati digitalmente richiamano le grafiche di Kolo Moser, determinando una liaison diretta tra il passato e l’attualità.

Il tema dominante è l’oro, il pregiato metallo che si plasma come accessorio, per poi diventare elemento per impreziosire i ricami ed infine trasformarsi in filato per intrecciarsi nelle lavorazioni in maglieria.

Bravi tutti a Maria Clara Armenio, Sofia Caprini, Benedetta Cavalsassi, Giulia Cervoni, Michela Cocco, Sonia Coletti, Federica Corsetti, Samira Cossu, Flavia D’andrea, Carmela Destro Pastizzaro, Luigi William Felicetti, Flavia Ferraresi, Vivian Gressana, Martina Iemmolo, Marta Luciani, Aurora Magliacca, Valentina Mancini, Chiara Mantini, Anna Martone, Lucilla Monfardini, Elena Morale, Claudia Olivieri, Camilla Pabustan, Cristina Palamaru, Tiziano Palumbo, Veronica Planeta, Eleonora Ruggeri, Chiara Sonaggere, Corina Tarna, Simone Teseo, Francesco Trapani, Alessandra Vapeni.

Il finale è tutto per il fashion show di Sabrina Persechino “OMBRA”, anche lei all’aperto. Ci da una lezione di stile, come ormai ci ha abituato, l’architetto Persechino, presentandoci una collezione veramente incredibile, dove l’ombra è creata da lastre traforate, da lame laserate di metalli che generano quadri di un chiarore aureo, o, al contrario, formano texture scure incise dal chiarore. L’effetto è quello delle mashrabiyya, griglie elemento tipico dell’architettura mediorientale.

Si gioca sulla palette dei colori che vira dal bianco al nero, passando per l’indaco, per il plum, per i rossi magenta che si tingono di viola e indaco, ma sempre impreziositi dalle geometrie dell’oro.

Pregevole anche l’abbinamento con la musica live composta da Pietro Nicosia, e accompagnata da percussioni e contrabbasso, che scandisce il tempo all’incedere degli immancabili capispalla dal taglio essenziale, delle iconiche tute, degli abiti da cocktail e da grande soirée, pensati per una donna dinamica e glamour ad ogni ora del giorno. Una collezione che fa della linearità e del gusto geometrico l’inconfondibile marchio di fabbrica di una couturier straordinaria.

Una Altaroma, a mio parere personale, non particolarmente “brillante” nell’insieme, che forse ci aveva abituato a ben altro, con pochi “guizzi” - se non dei soliti noti - e una grande monotonia a livello di stile e di creatività, che ci ha lasciato con non poco amaro in bocca.

Stefania Vaghi

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