LA STORIA DELLA CHIESA DI SAN PIETRO IN MAVINAS

LA STORIA DELLA CHIESA DI SAN PIETRO IN MAVINAS

La chiesa nei secoli ha subito varie modifiche e ristrutturazioni, e nel 1630 è stata utilizzata come lazzaretto per gli appestati.

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L'esistenza di San Pietro in Mavinas è attestata in epoca longobarda da un documento che risale al 765, sotto il dominio di Cunimondo, un personaggio storico a cui erano stati confiscati i beni a causa dell'assassionio di Maniperto, cortigiano della regina longobarda Ansa. I possedimenti furono assegnate alle tre chiese di Sirmione: San Martino, San Vito e San Pietro. Quest'ultimo divenne importante quando i longobardi si convertirono dall'arianesimo al cattolicesimo.

L'etimologia del nome deriva dall'antico proprietario del fondo, Mabinus, e dalla sua collocazione “in summa vinea”, cioè nella vigna più alta della penisola.

La chiesa nei secoli ha subito varie modifiche e ristrutturazioni, e nel 1630 è stata utilizzata come lazzaretto per gli appestati. La sua struttura ha una pianta ad aula unica e presbiterio triabsidato, sulla parete meridionale esterna troviamo il campanile in stile romanico.

Ma quello che più colpisce sono i suoi affreschi databili tra il XIII e il XVI secolo. Sono venti cicli di affreschi, ognuno col proprio significato: il Santo con i devoti; la Madonna in trono coi i santi; la Madonna della Misericordia con i Santi; Sant'Anna Metterza; Teoria di Santi; San Pietro; Sant'Antonio Abate; Santa Caterina e San Pietro; Santa Maria Maddalena con devoto, San Michele Arcangelo, San Giacomo con devota; Giudizio Universale; San Paolo, Sant'Antonio Abate; San Paolo affiancato da due santi; Sant'Antonio Abate, San Pietro, San Giacomo; Madonna in Trono con bambino e angeli con San Pietro e San Giovanni Evangelista; San Bartolomeo; San Michele Arcangelo tra i Santi Rocco e Giuseppe; San Francesco con Sant'Antonio; i Dodici Apostoli.

All'esterno, la Chiesa presenta un'altare dedicata ai soldati caduti in guerra, in cui ogni anno vi viene celebrata una messa commemorativa.

Evelyn Nericcio

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