Si sono svolti oggi pomeriggio, nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo, i funerali di Diana Pifferi, un anno e mezzo, morta di stenti a causa dell'abbandono della madre che l'aveva lasciata da sola a casa.
Il capo d'accusa è di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla premeditazione. L'ipotesi, infatti, è che la donna abbia dato un sedativo alla bambina prima di lasciarla sola, come pare avesse già fatto in precedenza, per fare in modo che sua figlia non piangesse e che nessuno, quindi, potesse accorgersi che era rimasta sola.
La madre, detenuta nel carcere di San Vittore, durante l'interrogatorio per la convalida del fermo, non ha mostrato nessuno stato emotivo e con estrema lucidità ha ammesso che era ben consapevole che "poteva andare così".
Mentre ieri si è svolta l'autopsia sul corpo di Diana, Il PM Francesco De Tommasi ha fissato per i prossimi giorni gli accertamenti sul biberon e sul flacone dei tranquillanti trovato vicino al corpo della bambina mentre gli inquirenti sono alla ricerca del padre biologico di Diana, nella speranza di poter ricostruire la vita reale di Alessia Pifferi, che il legale incaricato alla difesa descrive come "una persona che ti guarda, ma non ti vede, con gli occhi persi nel vuoto".
Alessia Pifferi è una donna completamente scollegata dalla realtà, tanto da manifestare la volontà di andare al funerale di sua figlia. Perplessa per il fatto che nemmeno la sua stessa madre vuole parlarle, non si capacita del motivo per cui si è ritrovata contro tutta l'opinione pubblica.
Dietro ai suoi comportamenti, alle continue menzogne e all'abbandono della figlia non ci sono traumi, non ci sono armadi che nascondono scheletri oscuri, come situazioni di svantaggio sociale o di abusi di sostanze.
Si cercano risposte, quasi a voler dare un senso a qualcosa che non ce l'ha. Si cercano le cause, si fanno ipotesi, si muovono gli specialisti, quegli addetti ai lavori che forse possono trovare le cause di quel blackout che può portare una madre a uccidere il proprio figlio, perché un matricidio è forse l'evento meno comprensibile da parte della mente umana.
Per Alessia Pifferi, la piccola Diana non era sua figlia, era un evento indesiderato, forse frutto di una relazione non stabile, di un rapporto occasionale. Secondo gli esperti, queste situazioni, se sfociano in una gravidanza che viene comunque portata avanti per tutte le ragioni fuorché l'amore per la vita che sta crescendo, può instillare nella madre il rifiuto del figlio e la conseguente incapacità di sviluppare un rapporto materno con lui. Succede allora che un figlio diventa un problema, un intralcio, un mezzo e quel rapporto che dovrebbe essere d'amore e di fiducia, si spezza irrimediabilmente.
Oggi Milano ha salutato per sempre Diana, oggi, un'altra mamma ha preso le distanze da sua figlia. È la nonna di Diana, che piange con la schiena piegata da un peso insopportabile, quello per la morte della nipotina e quello per le quelle parole urlate fra le lacrime a Diana: "la tua mamma è una pazza".
Benedetta Zibordi
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