Nella suggestiva cornice dell’Isola Tiberina anche per perdersi nel fascino di storie raccontate attraverso validi autori che condividono la loro conoscenza ma, soprattutto la loro esperienza. Proprio come l’evento vissuto, allo spazio CINELAB – Isola del Cinema, per la presentazione del libro “Scheria” scritto da Carlo Boumis per Le Commari Edizioni. Qualche timida goccia di pioggia non ha scoraggiato il pubblico dell’arena che con grande attenzione ha seguito le parole dell’autore a colloquio con la giornalista e scrittrice Alma Daddario.
La storia è quella di Giulio, un professore di mezza età, che in un rapporto tutto suo conflittuale con la storia, preferisce abbandonare il lavoro a scuola per approdare a Scheria, un centro di accoglienza per adolescenti in Sicilia. Qui, sarà determinante l’incontro con Arianna e Lucia, due ragazzine che si rifugiano dal dolore una nell’altra, condividendo piccoli rituali e gesti complici sotto un albero di mele, a lenire anche il dolore di Giulio che troverà un modo, tutto personale, per entrare in contatto con loro.
Sin dall’inizio del dibattito Carlo Boumis ci ha tenuto a sottolineare alcuni riferimenti mitologici che riportano Scheria alla terra dei Feaci dove Ulisse incontrò Nausica e trovò un popolo che generosamente lo aiutò a ritornare in Patria nonostante avesse attirato lo sfavore degli dei. E in effetti il protagonista del libro riporta a dei lati del carattere dell’eroe greco prima saccente e pieno di se, poi consapevole dell’aiuto e dell’importanza che si può avere dal confronto degli altri.
E in effetti, proprio dal rapporto che Giulio riesce ad intessere con le sue allieve, nasce la consapevolezza che un insegnante riesce veramente a trasmettere qualcosa non quando impone il suo sapere ma nel momento in cui si mette in relazione con i suoi allievi per uno scambio che può giovare reciprocamente.
Ecco che allora, Carlo Boumis, con grande capacità narrativa, linguistica e stilistica, attraverso una scrittura elegante e originale, densa di metafore, riesce a raccontare la condizione degli adolescenti, la loro relazione con gli adulti e la dimensione dell’insegnamento.
Come sottolineato dallo stesso autore, nel libro un posto di rilievo viene riservato anche al rapporto con la natura soprattutto in quell’ottica di osservazione che, inevitabilmente, è destinata all’apprendimento. I personaggi ridanno libertà a una serpe, cercano di soccorrere un pipistrello, studiano il volo degli uccelli sempre avendo come primario obiettivo quello del rispetto per tutto quello che li circonda all’interno e fuori da Scheria.
Ad arricchire la presentazione le letture di alcuni passi del libro eseguite magistralmente dall’attore Massimo Napoli che è stato capace di portare i presenti nelle atmosfere della storia. Ad accrescere la suggestione i rumori naturali del Tevere e il volo dei gabbiani sul fiume.
Rosario Schibeci
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