Dopo molti anni emerge una nuova pista che conduce alla Banda della Magliana. Era il 22 giugno del 1983 quando Emanuela Orlandi sparì nel nulla. Il quotidiano La Repubblica ha reso noto un verbale in cui Sarnataro Salvatore dichiara una confessione del figlio. Ricostruendo la dinamica, Marco Sarnataro aveva confidato al padre di aver rapito Emanuela Orlandi, su richiesta di Enrico detto’’ il Renatino’’ De Pedis, boss della Banda della Magliana.
Salvatore Sarnataro ha reso noto il verbale datato nel 2008. Sostenendo che il figlio avrebbe partecipato al rapimento di Emanuela Orlandi. Marco Sarnataro all’epoca era un semplice ‘’ manovale’’ della Banda. Il compenso per il ‘’lavoro’’ svolto fu una Suzuki 1100 ricevuta da Enrico De Pedis.
Salvatore Sarnataro dichiarò che questa confessione gli venne fatta dal figlio presso il carcere di Regina Coeli, dove erano entrambi erano detenuti. Aggiunse anche che il figlio Marco per diversi giorni, assieme ad Angelo Cassi (Ciletto) e Gianfranco Cerboni ( Giggetto) pedinarono la ragazza.
"Mio figlio rapì Orlandi su richiesta di De Pedis. - spiegò agli inquirenti -Mi confessò di aver partecipato al sequestro dell'Orlandi nei termini seguenti: mi disse che per diversi giorni, sia lui che 'Ciletto' (Angelo Cassani, ndr) e 'Giggetto' (Gianfranco Cerboni, ndr), pedinarono Orlandi per le vie di Roma su ordine di Renato De Pedis, da loro chiamato il 'Presidente' (il boss della Banda della Magliana)".
Il giorno prima della sua scomparsa ( Emanuela, ndr) c'eravamo dati appuntamento davanti al Vaticano, in via di Porta Angelica, per andare a fare una passeggiata, insieme a noi c'erano altri amici. - spiegò l'amico della Orlandi - Da Porta Angelica ci siamo diretti verso via Ottaviano, poi verso viale Giulio Cesare in quanto volevamo andare in una sala giochi. Fin da Porta Angelica ci siamo accorti che un ragazzo di 22 - 23 anni, ci seguiva. Ho avuto l'impressione che si trattasse di un pedinamento: noi camminavamo piano e lui, pur mantenendosi a distanza, adeguava il suo passo al nostro. In viale Giulio Cesare siamo entrati nella sala giochi, ci siamo intrattenuti dieci minuti. Quando siamo usciti il soggetto era fermo davanti alla sala giochi e, non appena abbiamo preso la strada del ritorno verso il Vaticano, lui ha preso a seguirci fino a Porta Sant' Anna. Ricordo che notai che appena Emanuela entrò all'interno del Vaticano, la persona che ci seguiva si dileguò".
Subito dopo, venne fatta salire su una Bmw a Piazza Risorgimento a Roma (Prati). L’auto e la giovane ragazza, vennero affidate a Sergio, uomo di fiducia di De Pedis. Che Li aspettava al laghetto dell’Eur. Molte sono state le ipotesi che si sono fatti negli anni. Ricordiamo l’ipotesi del giudice Rosario Priore. Secondo lui la Orlandi venne rapita per ottenere la restituzione del denaro investito nello IOR attraverso il Banco Ambrosiano.
Per la famiglia non si è indagato fino in fondo.Adesso questa nuova pista emergono altre nuove ipotesi e interrogativi.
Mimma Gaziano
© Riproduzione riservata