Non chiamatelo calcio d'agosto: Lazio-Inter si gioca il 26 agosto, ma è un vero e proprio big match.
L'Inter è una delle squadre più forti, tra le principali candidate al titolo di Campione d'Italia, la Lazio si è rinnovata, ma senza cambiare l'ossatura principale è pronta a confermare quanto di buono ha dimostrato all'Olimpico.
La prima giornata contro il Bologna ha dato delle indicazioni importanti soprattutto dal punto di vista del carattere e della mentalità della squadra di Sarri. Contro il Torino le risposte sono arrivate dalla difesa, che è rimasta imbattuta. Contro l'Inter serviranno entrambe le componenti. Oltre, ovviamente, agli uomini migliori. "Non faccio rotazioni programmate - il concetto espresso da Maurizio Sarri nella conferenza stampa di presentazione del match - ma in base a quello che vedo in allenamento, programmarle oggi per quello che succederà tra 10 giorni penso sia un errore. Verranno naturali certe rotazioni". Il nodo resta il centrocampo, con un Luis Alberto che ha accantonato l'ipotesi Siviglia e vuole far bene proprio davanti al tecnico, Simone Inzaghi, che negli anni sulla panchina biancoceleste l'ha trasformato nel numero 10 che oggi conosciamo.
Il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha così presentato la sfida dell'Olimpico, commentando anche il mercato che ancora non è concluso. Sull'avversaria, l'Inter di Simone Inzaghi, ha spiegato: "L'Inter è sicuramente un'assoluta protagonista della stagione, così come l'anno scorso. Possiamo stare nella partita, l'abbiamo già dimostrato: è evidente che hanno qualcosa in più, ma possiamo starci dentro. Domani l'Inter, poi la Samp e infine il Napoli: queste partite danno dei segnali, ma siamo come un maratoneta che deve fare 38km e non possiamo pensare alla fine dopo aver fatto appena 5 km". Il mercato è aperto e nonostante sia stato fatto molto a questa Lazio mancano ancora un vice Immobile e sicuramente un terzino sinistro: "Il terzino sinistro non lo scelgo io, c'è chi lo fa di lavoro. Io non penso ai regali di Lotito: io sono preoccupato per voi, quando finisce il mercato di cosa parlerete? Sono contento se si comincerà a parlare di calcio". Quindi sull'avversario in panchina, Simone Inzaghi: "Il mio compito non è cancellare Inzaghi, chi ha fatto il bene della Lazio va sempre ricordato con stima ed affetto. Il mio compito è fare risultati, comportarsi nel modo giusto e farsi ricordare dal popolo laziale". Sui singoli: Anderson, che sembra aver perso inventiva, e Basic: "Felipe ci ha abituati a spararsi 5-6 partite di livello eccezionale, ora ci dà qualcosa in più anche nella fase di recupero. Basic è un buon giocatore, ha iniziato col piglio giusto ed è cresciuto per iniziativa ed è più partecipe rispetto all'anno scorso. E' pronto ad un'evoluzione positiva". Ripensando a Lazio-Inter dell'anno scorso e alle polemiche legate al gol di Anderson: "Quel gol era regolare da regolamento, anche morale: bastava che loro mettessero fuori il pallone. Non mi aspetto un Inter arrabbiata, spero in una Lazio arrabbiata".
Enrica Di Carlo Foto Emanuele Gambino
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