A stilare questa drammatica situazione, è il sito immobiliare.it. Sul podio come città più cara in termini di affitti è Milano. Una stanza singola a Milano costa oltre 600 euro. Secondo l’indagine, del sito sopra menzionato, una stanza nella media, costa 620 euro. Un aumento del 20.1% rispetto al 2021. Mentre, Roma si colloca al secondo posto. In media una stanza singola nella capitale costa 465 euro. Subito dopo si colloca Padova (458), Firenze (451), Bologna (447). Molti studenti o semplici lavoratori optano per una stanza doppia, ovviamente per risparmiare qualche euro. Un posto letto in una stanza doppia a Milano costa circa 321 euro, 1,1% in meno rispetto all’anno precedente.
Ricordiamo che durante la pandemia c'è stato un crollo momentaneo in questo settore. In cui molti studenti, lavoratori preferirono tornarsene a casa. Anziché vivere a Milano in una Stanza. Adesso, il mercato è cambiato. Rispetto al 2021 è aumentata la richiesta per le stanze singole, pari +45%, seguone le richieste per un posto letto pari a +41%. Addirittura a Venezia, la domanda per le stanze singole è aumentata vertiginosamente, addirittura del 373,2%. “Come avevamo preannunciato un anno fa la situazione stanze nelle principali città universitarie italiane tornata ad una sostanziale normalità – dichiara Carlo Giordano, membro del consiglio di Immobiliare.it –. Studenti e lavoratori fuori sede sono tornati a popolare i grandi centri, innescando di fatto la ripresa del mercato delle locazioni. L’elevata richiesta, che ha portato ad una contrazione dell’offerta, ha fatto sì che i proprietari tornassero ad alzare i prezzi, che attualmente in molte città sono addirittura superiori a quelli del periodo pre-pandemico.”
“Questo trend richiederà ulteriori sacrifici alle famiglie per assicurare le migliori opportunità di studio e/o professionali ai loro figli - ha concluso Giordano –. Sarà necessario che le istituzioni ragionino su come continuare ad assicurare l’importante ruolo di accoglienza dei grandi centri urbani del Paese, partecipando con iniziative di offerta che siano rilevanti nel mercato. In caso contrario è probabile che questi diventino appannaggio esclusivo di quelle fasce di popolazione che posso contare su un risparmio accumulato negli anni, a discapito dei più giovani, motore propulsivo della società”. Ovviamente, non è mancata la polemica da parte degli studenti e lavoratori. Soprattutto dei lavoratori con stipendi da fame ma che sono costretti a pagare un prezzo troppo alto per aggiudicarsi una stanza. Forse non sarebbe meglio alzare gli stipendi? Dato che sono tra i piu’ bassi d’Europa!
Corsini Alessandro
© Riproduzione riservata