Stiamo parlando dello strupro di Piacenza, in cui una donna di 55 enne ucraina, è stata violentata da un richiedente asilo. Erano le prime luci dell’alba, di una comunissima domenica estiva. La donna viene presa con forza da questo uomo che ne abusa. Non finisce qui il macabro scenario. Nel mondo del web inizia a circolare il video che ritrae in maniera raccapricciante questa scena. Si sentono le urla della donna e i suoi pianti. La disperazione di chi chiede aiuto.
Adesso la vittima è un ‘altra volta violentata . Ha rivelato agli inquirenti
“Mi hanno riconosciuta da quel video”. Anche se la maggioranza dei social network hanno rimosso il video. Il video purtroppo è stato visto e condiviso da migliaia di persone. Oggi è stato convalidato l’arresto dell’indagato che ha negato affermando che voleva soccorrere la donna.
La Procura di Piacenza ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per il reato di “diffusione senza consenso di materiale riproducente atti sessuali”.
In questa vicenda è mancata la propaganda politica. Difatti, lo stesso video è stato postato da Giorgia Meloni, che ha scatenato le ire dei suoi avversari politici. Ecco cosa affermato la leader di Fratelli D’Italia:
"non avere ragione per scusarsi". "Il video l'ho preso dalla stampa", ha aggiunto, "mai avrei pubblicato qualcosa che fa riconoscere la vittima".
Giuseppe Conte replica: "La donna vittima di violenza sessuale a Piacenza si lamenta di essere stata identificata in virtù della diffusione del video che riprende esattamente la scena della violenza sessuale che la riguarda. C'è un audio in cui si ode distintamente la sua voce, i gemiti di sofferenza, le sue urla. Quando ho visto quel video, sono rimasto inorridito". Sottolineando: Io non sono intervenuto, mi sono astenuto. Anche da tutta la polemica politica che ne è conseguita: quel gesto, quella sofferenza, le sue grida al centro di una campagna elettorale". ‘’Non è possibile, non è un segno di civiltà. Io dico, cara Giorgia, tu che sei intervenuta a postare quel video e hai portato tutta la tua visibilità". Conclude affermando: "Tu sei una donna, una madre, una cristiana ma non hai pensato un attimo che quella donna poteva essere tua madre, tua sorella, tua figlia. Immagina se un politico intervenisse a diffondere a quel gesto di grande violenza, anche soltanto l'audio di quella tua madre, di quella tua sorella, quella tua figlia". Infine ha concluso: "Ti candidi ad essere presidente del
Consiglio dei ministri ma cosa farai un domani? Promuoverai la diffusione di video simili per cercare di fare la lotta contro l'immigrazione o per caso ti impegnerai a tutelare un valore fondamentale di civiltà come la tutela della dignità di ogni persona?"
Mimma Gaziano
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