Daniel Plat

Daniel Plat

La sua dimensione artistica abbraccia il cinema, il teatro, la danza ed anche le arti figurative

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“Le vie dell’arte sono infinite”, si usa dire. E se le ampie strade dell’immaginazione si diramassero in infiniti altri piccoli… sentieri? Potrebbe capitarvi, tra un girasole di Van Gogh ed una ninfea di Monet di ritrovarvi a guardare un quadro di cui non conoscete l’autore, ma che magari -perché no?- vorreste scoprire. Oggi apriamo gli occhi sulla mostra di Daniel Plat, che avrà luogo questa sera alle ore 19 in Via della Madonna dei Monti 94. Protagonista è l’emergente Daniel Plat, la cui dimensione artistica abbraccia il cinema, il teatro, la danza ed anche le arti figurative, come dimostra (e mostra) questa sua personale. Noi di Unfolding Roma lo abbiamo intervistato per voi, per scoprire qualcosa di più.

Daniel, da quanto dipingi e come hai iniziato?

Ho iniziato giovanissimo, essendo timido, mi succedeva di chiudermi e disegnare, in qualche modo tiravo fuori le mie emozioni disegnando.

A proposito di emozioni, ti capiterà di essere rimasto a bocca aperta di fronte ad un quadro o una scultura di qualche grande Artista. Perciò, dicci, se avessi la possibilità incontrare un pittore del passato chi sarebbe e cosa gli domanderesti?

Sono tanti i pittori che adorerei incontrare e conoscere di persona, Munch è sempre stato il mio preferito, e mi piacerebbe sedermi con lui, guardarlo negli occhi, bere un boccale di birra e cogliere la sua sensibilità.

Di sicuro Munch è uno che “urlava” (letteralmente) la sua arte. Ora, ti chiedo, Munch è considerato da annoverarsi nella corrente degli espressionisti. Dobbiamo dunque presumere che sia la tua favorita…? Ascriveresti il tuo modo di dipingere ad uno stile in particolare?

Uno stile? Beh forse non ho trovato ancora un mio stile, uso diverse tecniche, avvolte ne faccio un mix. Uso tutto quello che ho a portata di mano. (sorride)

Indubbiamente, per gli Artisti la ricerca è continua, e spesso dura tutta una vita. Con quali parole definiresti il tuo modo di dipingere?

Non saprei, non ci ho mai pensato, ho solo disegnato e dipinto. Sono stato spontaneo, a volte era la tela stessa che mi diceva cosa fare, altre volte ho avuto una intuizione, come spesso succede a molti: quando di notte ti giri e ti rigiri nelle coperte, perché c’è qualcosa che non sai definire ma che ti tiene sveglio… così succede a molti e così succedeva a me, tanto che mi alzavo e facevo subito uno schizzo!

E così ci congediamo da Daniel, ripromettendoci di presentarci all’appuntamento di questa sera, e tenendo sempre a mente che, come scrisse Edward Munch : ““La mia volontà supera i miei talenti.” E di ragazzi come Daniel, con la voglia di dipingere, ce ne sono molti… vanno solo scoperti.

Chiara Alivernini

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