Il 9 Novembre è arrivato Re-spawning, il nuovo EP del chitarrista siciliano Bruno Pitruzzella. Cinque brani interamente strumentali riprendono il concept dello scorso lavoro discografico Spawning (2019, Almendra Music). L'EP è un mix sperimentale di virtuosismi e tecnicismi sulle corde. Pitruzzella gioca con il plettro: gli cambia posizione, impugnatura, lo ignora. Le sonorità di Re-spawning rimandano al vecchio mondo videoludico così come i nomi dei brani e lo stesso titolo del disco. Re-spawning deriva dal gergo dei videogiocatori e indica la riapparizione in gioco di un personaggio. Bruno Pitruzzella si ispira alle colonne sonore che hanno accompagnato i videogiochi anni '80, così in alcuni dei brani è ricorso a loop, dissonanze e distorsioni tipiche della musica in 8 bit. Gli anni di studio e il diploma ottenuto in conservatorio si fanno sentire e non possono che rendere Re-spawning un disco affinato e complesso. Purtroppo Bruno Pitruzzella, nel progettare così minuziosamente le 5 tracce, deve aver trascurato la melodiosità dei pezzi. I loop, per quanto rievocativi e suggestivi, stancano e conferiscono alla traccia una ridondanza quasi fastidiosa. È vero: i videogiochi avevano questo tipo di musiche, ma ciò non deve voler dire che fossero capolavori. L'eccesso di zelo di Petruzzelli costa caro: brani come Shift, Bug 1 e Depicted non trasmettono emozioni, risultano artificiosi e meccanici nonostante la buona dose di sapiente improvvisazione. Se l'intenzione di Pitruzzella è quella di emulare nostalgicamente scene di vecchi videogames allora non si può che rendergli merito. La chitarra è camuffata egregiamente, i suoni sembrano sbucare fuori da vecchie console e il ritmo, altisonante e circoscritto dalle ripetizioni, si attorciglia durante metà dell'EP. Una dolce eccezione la fa Bees. Bees è un brano più acustico e dolce in cui da protagonista non vi è solo la chitarra di Bruno, ma anche il violino di Francesco Incandela, il mandolino di Martino Giordano e il basso elettrico di Luca La Russa. Bees trasmette tanto e scioglie la brina che la fredda tecnica ha causato precedentemente. La pausa di silenzio a metà brano è azzeccata e, oltre a dare un tono di umiltà, tiene sospeso chi ascolta in un ovattato silenzioso in cui si desidera che le note riprendano a suonare.
Re-spawning è sicuramente un disco progettato nel dettaglio e funge da vetrina al talento di Pitruzzella. L'EP è stato registrato allo Zenit Studio di Palermo con un processo molto creativo che ha lasciato molto spazio all'improvvisazione di Pitruzzella quasi come fosse un live. Le tracce Shift e Bees sono avvalorate da videoclip reperibili sul canale YouTube del chitarrista siciliano.
A somme tirate, il nuovo lavoro di Bruno Pitruzzella raggiunge la sufficienza: Re-spawning avrebbe potuto fare di più. Resta comunque un ottimo lavoro a livello tecnico, inoltre si merita un plauso per la ricerca e l'innovazione arguta. Prima di chiudere spendiamo due parole sulla copertina dell'EP: una fenice in grafica 8 bit che spiega le ali sotto il titolo e il nome dell'autore. L'immagine anticipa meravigliosamente le atmosfere del disco e rafforza il concetto di rinascita racchiuso nel titolo. Prendendo spunto dal mondo videoludico, diciamo che Bruno Pitruzzella non ha completato questo livello al 100% lasciando dietro di sé alcuni bonus, speriamo almeno abbia salvato e che al prossimo checkpoint riesca a regalarci le emozioni che un chitarrista bravo come lui sa trasmettere.
Gregorio Pastorelli
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