Il museo Macro di Roma, ancora una volta, ha saputo stupire il pubblico con una mostra capace di portare ogni visitatore non ad essere spettatore delle opere bensì a viverle come protagonista in una atmosfera pienamente immersiva dove diventa facile raggiungere un mondo diverso rispetto a quello che si vive. Così il 24 settembre si chiude con un bilancio più che positivo “In Prima Persona Plurale” la prima collettiva organizzata all’interno della sezione SOLO/MULTI curata da Luca Lo Pinto, con il coordinamento di Lorena Stamo e Vasco Forconi, la produzione e realizzazione di Nomade Arte e gli allestitori Carlo Giannone, Fabio Pennacchia, Matteo Pompili, Silvia Scaringella, Stefano Silvia. Un’ulteriore esplorazione del medium in chiave sperimentale che caratterizza la programmazione espositiva del museo Macro che ha dato la possibilità di ammirare i lavori di Gina Beavers, Alexandra Bircken, Corrado Cagli, Judy Chicago, Enzo Cucchi, Jimmy DeSana, Eliza Douglas, Wayland Flowers, Massimo Grimaldi, Duane Hanson, Mark Leckey, Nancy Lupo, Tala Madani, John Miller, Hudson Mohawke, Paul Mpagi Sepuya, Ulrike Ottinger, Lucia Pica, Francisco Sierra, Erik Thys, Gianfilippo Usellini e altre apparizioni
In Prima Persona Plurale ha combinato elementi che, seppur profondamente diversi fra loro, sono riusciti a fondersi in un’unica armonia attivando storie diverse all’interno dello stesso scenario. Così, in uno stesso enorme spazio, opere d’arte, musica, artefatti, maschere, superfici riflettenti, performer hanno voluto presentare un’esperienza sinestetica e disorientante, nella quale i confini e le definizioni dell’umano, del non-umano e del post-umano sono risultati destabilizzati. Immagini ribaltate e distorte come quelle di famosi fumetti e cartoni animati che padroneggiano in varie gigantografie, volti fra l’umano, il mostruoso e la caricatura che escono da una parete a specchio, grandi labbra che si materializzano dalla superfice in un messaggio di sensualità ma anche di ironia, immagini che rievocano atmosfere erotiche, manichini in versione band musicale, fino alla grande moto tagliata perfettamente a metà. Ma il vero protagonista è stato un enorme gatto Felix che ha fatto sognare grandi e piccini diventando protagonista di innumerevoli foto ricordo. La mostra è stata realizzata con il sostegno di Byredo
Rosario Schibeci
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