Ad Unfolding Roma oggi ospitiamo Nicola Pomponi, alias SETAK: compositore, cantautore e chitarrista di origini abruzzesi.
L’occasione ci è data dall’evento NAT veste SETAK – NAT veste LA MUSICA, che si svolgerà allo store NAT di Natalia Rinaldi, il prossimo 13 novembre. SETAK si esibirà in un live concert insieme alla sua band composta da Nazareno Pomponi alle tastiere e Matteo Di Francesco alle percussioni.
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Setak, testimonial del marchio NAT, come hai conosciuto Natalia e cosa apprezzi del suo stile?
Ho avuto il piacere di conoscere Natalia in occasione di una mostra organizzata nel suo locale dall'artista Giovanni Palmieri. Ricordo che quando entrai nel negozio rimasi colpito dalla bellezza e dal pregio dei capi. Corrispondevano in pieno al mio gusto, infatti ho trovato le sue creazioni sullo stesso mood di uno dei miei stilisti preferiti John Varvatos. Ho pensato subito che mi sarebbe piaciuto conoscere questa artista ma la immaginavo in giro per il mondo magari Londra, Tokyo... invece era proprio lì. In ogni coso la prima cosa che ho fatto è stata quella di mettere le mani al portafoglio e comprare tutto quello che potevo in quel momento.
Moda&musica è un connubio che funziona?
A mio parere più che funziona è fondamentale. Casualmente ho notato che ad ogni artista che musicalmente adoro, corrisponde un look che ugualmente amo. È come se ci fosse una sensibilità simile che accomuna la creatività musicale a quella dello stile/look. In ogni caso, indipendentemente dai miei gusti personali, mi piace quando in un artista vedo una ricerca, una scelta ben precisa dietro un look.
All’anagrafe sei Nicola Pomponi, come nasce lo pseudonimo Setak?
Anche se sembra un nome proveniente da chissà quale sconfinato paese indo/croato ha origini totalmente abruzzesi. Nasce semplicemente dal mio soprannome di famiglia che è "Setacciaro" anzi come dicono dalle mie parti "lu setacciar". I miei antenati costruivano il setaccio, uno strumento usato per filtrare la farina. Dalle mie parti le famiglie vengono identificate con i loro soprannomi per secoli interi. Potrei diventare anche il Presidente della Repubblica ma per la gente del mio paese sarò per sempre "lu fij dilu setacciar".
Raccontaci come ti sei avvicinato alla musica..
Mi sono avvicinato alla musica grazie a mio padre, grande appassionato e ottimo tastierista. Sia a me che a mio fratello, elemento fondamentale nella mia band, ha trasmesso la passione della musica sin da piccoli a colpi di Beatles e blues. Siamo stati poi seguiti da una persona a me molto cara, il maestro Vincenzo Tartaglia. Ricordo ancora il nostro primo concerto, era il 1991, avevo 6 anni.
Quali artisti ti hanno accompagnato nella tua formazione musicale?
Wow che domanda! Potrei parlarne per giorni interi. Per farla breve sono cresciuto da un lato con i grandi esponenti del blues e del soul tradizionale come Robert Johnson, B.B. King, Albert king, Steve Cropper, Ry Cooder, Sam and Dave, Otis redding..., dall'altro con il rock angloamericano anni 60/70 ( Beatles, CCR, Stones, Cream, Bob Dylan, Hendrix ...). Essendo una persona molto curiosa, crescendo, ho cercato di ascoltare più musica possibile; mi sono appassionato alla musica etnica sudamericana, il folk americano, folk irlandese e al pop inglese: dai meno recenti Joy Division, The Cure, David Bowie ai più recenti come Blur, Oasis, The Verve, Coldplay. Direi che vado a periodi, in questo sono totalmente innamorato dei Wilco. Le mie due grandi passioni continuano ad essere il blues e il britpop, sono due generi totalmente diversi ma non so perché entrambi mi fanno venire le lacrime.
Gli emergenti hanno oggi il vantaggio di poter sfruttare le piattaforme digitali per diffondere la loro musica ma poi si va alla ricerca della vetrina sanremese o dei diversi talent. Tu come ti poni in merito?
Sì è vero, credo che le piattaforme digitali possano essere una grande opportunità se sai come sfruttarle. Per quanto riguarda Sanremo ed i talent mi fa sorridere il fatto che vengano accostati come se fossero due realtà identiche, in effetti credo che oggi sia proprio cosi, pura televisione. Non seguo ciò che non mi interessa ed i talent rientrano ampiamente in questa categoria. Non sono contrario ma li trovo semplicemente dei programmi/spettacoli televisivi in cui ci sono da una parte dei "giudici" travestiti da star, dall'altra dei ragazzi che cantano bene. Non ci trovo nulla di interessante in tutto questo, almeno fino ad ora. Amo l'autenticità di un artista, ben venga anche stonato o di un gruppo che si fa il cosiddetto c... per suonare e creare qualcosa di figo. Quella la trovo semplicemente ricerca di celebrità da tutte le parti. Di certo se avessi voglia di ascoltare musica o qualcosa d'interessante non andrei a cercare le puntate di X-Factor. Sanremo mi sembra una sorta di programma televisivo con degli intermezzi musicali. Insomma a trionfare non è di certo l'arte. Per concludere direi che in entrambi i contesti mi sentirei fuori luogo.
Per un artista è molto importante il contatto con il pubblico, ritieni ci siano spazi sufficienti per gli esordienti?
Secondo me sì, ci sono molte possibilità! Ritengo che la più emozionante e formativa sia quella della strada... quindi ragazzi, male che va ricordiamoci che c'è quella. Consiglierei a tutti quelli che non riescono a trovare spazio di trovare il modo di suonare per strada, fantastico! Energia pura.
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Setak come nascono le tue canzoni?
Mah non saprei, è una strana alchimia che si scatena quando meno te lo aspetti. Ognuno ha il suo modo, io sono una persona molto disordinata e le mie canzoni nascono appunto in modo disordinato e nei momenti più strani. Magari passano giorni interi senza una minima ispirazione, ed a volte capita che nel bel mezzo della notte, mentre sto per dormire, scappo in bagno a registrare con il telefono delle idee che poi diventano canzoni.
C’è un brano al quale sei particolarmente legato e perché?
Beh diciamo che ogni brano ha la sua storia ed in qualche modo sei legato profondamente ad ognuno di essi. Se dovessi citarne uno direi "It won't be long", che ho scritto per il film "Il mondo fino in fondo" di Lunardelli, è stata una bellissima esperienza comporre musica per il suo film. Ma nel mio disco, su cui sto lavorando, ci sarà una canzone a cui tengo particolarmente che parla di un mio caro amico, del momento in cui è partito per trasferirsi in un'altra città.
Prossimi progetti che vuoi anticiparci?
Devo dire che sono molto contento, sto suonando tantissimo e sto collaborando con musicisti ed artisti speciali. Ma in primis, come ho appena anticipato, sto lavorando al mio disco che uscirà tra giugno e luglio 2017.
Sara Grillo
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