La Bastarda. Una Vita Coraggiosa

Venerdì 18 novembre ore 21.00

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Venerdì 18 novembre 2016 - ore 21.00

INDUSTRIA SCENICA

ospita

presso Circolo Everest

via S.Anna, 4 – Vimodrone (MI)

Compagnia Ragli

presenta

la Bastarda

una vita coraggiosa

di Rosario Mastrota

con

Dalila Cozzolino

Andrea Cappadona

Antonio Monsellato

Rosario Mastrota

Scenografia Zorba Officine Creative

Maschere Andrea Cavarra

Disegno luci Dario Aggioli

Luci eFonica Giacomo Cursi

Grafica Nicola Mastrota

Consulenza Paolo De Chiara

Organizzatrice Marzia Nencioli

Produzione Compagnia Ragli

Testo e Regia Rosario Mastrota

in collaborazione con ARCI, Avviso Pubblico e daSud

con il sostegno di

Ruotalibera Teatro, Comune di Pegognaga, Kit Kairos New York

  LA BASTARDA. UNA VITA CORAGGIOSA.



la Bastarda. una vita coraggiosa.

“E’ bastato imbrattare la ‘ndrangheta per metterle paura. Pensano di potersi mangiare il mondo in un solo boccone e poi si spagnanu ‘i ‘na fimmina. Hanno avuto paura. E ne hanno ancora. Bambini vigliacchi. E’ fatta così, la ‘ndrangheta. Gradassi superuomini armati, minacciano questo e quest’altro, ammazzano. Ma per che cosa? Per la paura che il gioco si interrompe. Il loro giocare ai banditi. La fimmina apre la bocca e azzoppa Golia. Ho vinto io, che vi piaccia o no. Fimmina batte masculi.”

Dalila Cozzolino, nei panni di Lea Garofalo.

Venerdì 18 novembre, alle ore 21.30, presso il Circolo Everest di Vimodrone, va in scena “LA BASTARDA. UNA VITA CORAGGIOSA” di Rosario Mastrota.

Dopo il successo della scorsa stagione, la Compagnia Ragli torna sulle scene con la sua ultima proposta teatrale ispirata alla figura di Lea Garofalo.

Lea Garofalo sfidò la paura, rifiutò la mafia, denunciò il compagno 'ndranghetista. Lui la uccise il 24 novembre 2009.

L’amore, talvolta, può trasformarsi in una trappola infernale, in qualcosa di incontrollabile che trascende la realtà. Lea Garofalo è una giovane donna, vittima di un amore malsano. Il suo cuore sedotto decide di amare Carlo Cosco, ‘ndranghetista. Il risultato di questa unione è la loro unica figlia, Denise.

Ben presto, però, l’amore dovrà fare i conti con la realtà.

Scontrandosi con questa, Lea decide di appellarsi a quel diritto fondamentale, il diritto alla libertà di scelta, scegliendo, dunque, di rinunciare alla sottomissione e al silenzio deflagrando la verità, sconfessando segreti impronunciabili.

Si autocondanna al peccato reputato principale dall’organizzazione criminale calabrese: il tradimento. Diventa così “la bastarda”, diventa “carne morta”, diventa una vittima della libertà.

I suoi carnefici l’hanno chiamata “bastarda” per svilirne il nome, “bastardo”, invece, vuol dire “ibrido fra due razze” e, tra l’una e l’altra, Lea, ne ha scelto una terza che l’ha resa unica.

Lo spettacolo segue la trilogia sulla smitizzazione della mafia iniziata dalla Compagnia Ragli nel 2012 al Teatro Valle con il pluripremiato L'ITALIA S'È DESTA (più di 60 repliche sul territorio nazionale e debutto a New York) e continuata con PANENOSTRO e FICCASOLDI. Una scelta nata dalla convinzione che, affinché lo slogan 'cultura contro mafia' sia davvero efficace, è necessario smitizzare il potere e i valori della mafia, fornire alla gente gli strumenti culturali per liberarsi dalla sua morsa.

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