Dopo due anni saranno nuovamente Milan e Juventus a disputarsi la Coppa Italia. I rossoneri prevalgono sulla Lazio dopo una vera e propria battaglia sotto la pioggia conclusasi ai rigori. Dal dischetto, decisive le parate di Donarumma ed il rigore di Romagnoli, dopo l'errore di Luiz Filipe.
Formazione titolare per Gattuso, che all'ultimo momento decide di sciogliere il dubbio tra Kalinic e Cutrone a favore del centravanti italiano, complici le non ancora perfette condizioni fisiche del croato. Risponde per le rime Simone Inzaghi, che a sua volta aveva risparmiato de Vrij e Luis Alberto in campionato per poterli schierare al massimo delle forze questa sera.
Forcing iniziale della Lazio, consapevole di essere praticamente costretta a vincere in virtù del pareggio a reti inviolate dell'andata a San Siro. Dopo pochi minuti, è subito costretto a superarsi Donnarumma in un paio di occasioni, in particolare quando Immobile va a staccare di testa da pochi metri e costringe il portierone rossonero a mettere in mostra il proprio colpo di reni per deviare in calcio d'angolo.
Da parte sua, il Milan sembra impegnarsi ad offrire occasioni sul piatto d'argento agli avversari e corre due gravissimi rischi su errori banali prima di Calhanoglu e poi di Rodriguez, graziati dalla poca lucidità della squadra di Inzaghi in fase conclusiva. La reazione è tutta in un'azione personale di Suso, che in contropiede salta due centrocampisti avversari e va al tiro, impegnando Strakosha.
Intorno alla metà della prima frazione, i ritmi sono molto elevati. La squadra di Inzaghi è indiavolata e pressa a tutto campo, mentre i rossoneri si difendono come possono e cercano di giocarsi le proprie chances sulle ripartenze. Prima ci prova Caceres, che impegna Donnarumma con una gran botta da fuori, poi arriva la risposta di Calhanoglu, che su punizione induce Strakosha ad allontanare il pallone in uscita e colpire involontariamente proprio l'uruguiaiano, rischiando la sfortunata autorete.
Il grande protagonista del primo tempo è comunque l'estremo difensore rossonero, che neutralizza tutte le conclusioni avversarie ed in particolare sembra avercela con Ciro Immobile, che ci prova in ogni modo e trova sempre i suoi guantoni sulla propria strada. Essere troppo sicuri, però, a volte gioca brutti scherzi e questo avviene quando lo stesso Donnarumma valuta male la velocità di un pallone destinato ad uscire sul fondo e regala un'occasione proprio all'attaccante biancoceleste, la cui conclusione da posizione difficilissima danza davanti alla porta per poi venire spazzata da Bonucci.
Il primo tempo finisce dopo un minuto di recupero con il risultato bloccato sullo zero a zero ed una Lazio che a livello di gioco avrebbe indubbiamente meritato il vantaggio.
Non cambia il leit-motiv del match ad inizio ripresa, con la Lazio sempre protesa in avanti alla ricerca dell'agognato goal-qualificazione, ma la prima clamorosa occasione capita inaspettatamente sui piedi di un giocatore rossonero. E' Calabria a ricevere una preziosissima palla in area da parte di Suso, ma non si avvede di Calhanoglu al centro e decide di andare al tiro, consentendo a Strakosha di mettersi nuovamente in mostra deviando il suo tiro alla propria destra. Lo stesso turco è altrettanto egoista, poco dopo, quando riceve palla da Bonaventura in contropiede e conclude da posizione defilata invece di servire al centro Cutrone.
A metà della seconda frazione, Simone Inzaghi prova a cambiare qualcosa inserendo Felipe Anderson al posto di uno stanco Luis Alberto, comunque il migliore dei suoi insieme ad Immobile. La risposta di Gattuso, per i medesimi motivi, è la sostituzione di Cutrone con Kalinic, che alla vigilia del match si pensava sarebbe stato titolare. Il pressing della Lazio resta furibondo, con lo spauracchio dei supplementari che tutte e due le formazioni vorrebbero evitare alla luce delle importanti sfide che le aspettano in campionato.
La speranza è vana perchè, dopo un ultimo quarto d'ora dominato dalla paura e dai nervi, il tempo regolamentare scade e si palesa il temuto overtime.
Ad andare per primo vicino al goal nella mezz'ora aggiuntiva è il Milan, con una bella punizione di Calhanoglu deviata in angolo da Strakosha. Sugli sviluppi del tiro dalla bandierina, sciupa tutto Romagnoli che devia di testa da pochi passi e non centra la porta. In queste fasi, la squadra di Gattuso sembra più brillante di quella avversaria, che ha speso molto nei primi novanta minuti. Clamorosa l'occasione che capita sui piedi di Kalinic in contropiede negli ultimissimi minuti, ma il croato spara malamente alto il goal che avrebbe chiuso la partita quando si trova a tu per tu col portiere avversario e si va quindi ai calci di rigore.
Dal dischetto, i grandi protagonisti sono i portieri che neutralizzano subito due rigori a testa e portano la sequenza ad allungarsi fino a quelli ad oltranza. L'errore decisivo però è quello di un subentrato che porta l'aquila sul petto: è Luiz Filipe che manda alle stelle il rigore numero sette e concede a Romagnoli l'occasione per portare la propria squadra in finale. Il difensore rossonero, dichiarato tifoso della Lazio, non si lascia prendere dai sentimenti e spiazza Strakosha, concedendosi soltanto una piccola esultanza.
Come due anni fa, la Coppa Italia si giocherà quindi nuovamente tra Milan e Juventus.
FORMAZIONI UFFICIALI:
Lazio (3-5-1-1): Strakosha; Caceres (68' Luiz Filipe), de Vrij, Radu; Marusic (93' Lukaku), Parolo, Leiva, Milinkovic, Lulic; Luis Alberto (67' Felipe Anderson); Immobile. All. S.Inzaghi
Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Bonucci, Romagnoli, Rodriguez; Biglia, Kessié (95' Montolivo), Bonaventura; Suso (107' Borini), Calhanoglu, Cutrone (70' Kalinic). All. Gattuso
Fabio Pochesci
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