Sono diversi motivi che mi spingono a scrivere di un disco piuttosto che di un altro, e di Sognatore sveglio de Il volo di Colin è la copertina che ha fatto la differenza. Mi ha favorevolmente colpito al punto che ho deciso che ne avrei scritto, in bene o in male questo non potevo ancora saperlo.
Il Volo di Colin è una band romana che ritorna sulla scena musicale a distanza di tre anni dal loro ep di esordio, con un concept album che racchiude 13 canzoni, tredici storie di vita, stati d’animo. Un disco – come raccontano loro stessi – che non ha la pretesa di strizzare l’occhio al mercato discografico ma è stato concepito per la voglia di raccontarsi attraverso i suoni e le parole di questo Sognatore sveglio.
Probabilmente è il non avere aspettative che consente ad alcune canzoni di emergere di più rispetto ad altre, tra queste sicuramente Henry: lasciare il porto sicuro per darsi la possibilità di crescere. La voce di Max Arigoni ricorda vagamente Daniele Groff. Interessante risulta anche Cammino in equilibrio ma dobbiamo poi aspettare un po’ prima di imbatterci in Come una marea, delicata nel testo e nella musica.
Ascoltando più e più volte il loro lavoro, sono convinta che Il Volo di Colin sia una di quelle band in grado di esprimersi al meglio in un live, nel disco questa energia è frenata per ovvi motivi. Nel complesso il disco raggiunge la piena sufficienza con il suo sound moderno e di facile ascolto.
Sara Grillo
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