La Bella Addormentata Del Balletto Del Sud

La Bella Addormentata Del Balletto Del Sud

Si risveglia al teatro Olimpico. Articolo di Alessia De Antoniis

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Da venerdì a domenica il teatro Olimpico ha ospitato il Balletto del Sud del coreografo Fredy Franzutti, con una rivisitazione del classico La Bella Addormentata. Diversamente dalla favola di Perrault, resa famosa in versione danzante già alla fine dell'Ottocento dal grande coreografo Marius Petipa, dove la principessa si punge col famoso fuso, la versione di Franzutti si ispira alla fiaba originale, di origini italiche. Questo gli da l'idea per un vero “coup de théatre” ovvero la sostituzione del fuso con il morso della tarantola salentina, cambiamento efficace che non incide sulla coerenza del racconto. Le musiche rimangono quelle di Tchaikovskij, re e regina diventano due comuni mortali, il castello cede il posto ad un palazzo, la Francia del Settecento diventa il Salento degli anni 40 e 50, ma strega, fate ed uccellini azzurri restano e noi veniamo ugualmente trasportati nel mondo incantato del balletto classico. Valido aiuto arriva probabilmente dalle scenografie, fondali dipinti come un libro illustrato del secolo scorso, che, più o meno inconsciamente, ci rimandano a quella versione disneyana, ricordo condiviso di questa favola.

Coraggiosa, ma di grande effetto, la scelta di far interpretare la strega Carabosse - come ruolo en tavestì - con tacchi ed abito attillato per una strega con un possente corpo maschile, come i lineamenti del viso, trucco e movenze di un travestito, e un particolare senso del grottesco. Ruolo che il bravissimo attore-mimo Andrea Sirianni interpreta magistralmente, valido erede del maestro Lindsay Kemp.Nel primo atto, gli abiti anni Cinquanta rimandano, così come le movenze dei ballerini, alle scene corali di Grease, senza tuttavia tradire quella classicità che la musica del grande Tchaikovskij richiede. Brillante la scelta di chiudere il primo atto, dopo che Aurora è stata morsa dalla tarantola, con un assolo della fata svolto dietro un velatino, che, consentendo di ottenere un effetto da set cinematografico, grazie al sapiente gioco di luci, fa scomparire la fata lillà davanti ai nostri occhi. Il secondo atto si apre con una bellissima scenografia, dove il bosco delle ombre è riprodotto ancora grazie all'utilizzo del tulle in trasparenza, dietro al quale i ballerini diventano evanescenti, in una dimensione fiabesca o onirica.Di grande effetto il pas de deux finale ben danzato dai primi ballerini Nuria Salado Fustè e Tsetso Ivanov.Fiabesca la festa per le nozze di Aurora nel terzo atto che si conclude addirittura con la strega Carabosse che prende il famoso bouquet lanciato dalla moderna sposa.La Bella Addormentata nella versione di Franzutti è fresca, armonica e coerente. La prova concreta di come un linguaggio antico, come quello della danza classica, possa essere brillantemente usato in chiave moderna.Quasi due ore di esibizione di alto livello, che rendono la compagnia Il Balletto del Sud un fiore all'occhiello della danza classica italiana. Il coreografo, Fredy Franzutti, che l'ha costituita nel 1995, e per la quale ha creato un importante repertorio di ben trentasei opere, tra le quali balletti come Lo Schiaccianoci, Il Lago dei Cigni, Romeo e Giulietta, ha anche creato per il Bolshoi di Mosca o l'Opera di Montecarlo.Il pubblico ha applaudito anche a scena aperta, rapito dalla leggerezza e insieme dall'elevato livello artistico e tecnico dei ballerini.Amatissimo anche Fredy Franzutti, accolto con grande calore dal pubblico in sala. In un'intervista, il grande Linsay Kemp ha dichiarato: Fredy mi piace perché è diverso dagli altri. E' narrativo, usa bene costumi e scene, si diverte a fare uno spettacolo. La sua creatività è brillante e non conosce la noia. In giro per il mondo mi piace dire che lui è il mio figlio italiano.E per lui ha voluto danzare anche la divina Carla Fracci.

Alessia De Antoniis

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