Un clima di festa ha accompagnato la prima nazionale del nuovo spettacolo teatrale di Nicola Vicidomini, “Fauno”in scena al teatro Vascello di Roma l’11 e il 26 maggio. Un vero carosello di amici ed estimatori ha partecipato, lo scorso 28 aprile, alla prima rappresentazione dell’opera. Non appena il sipario si è aperto Vicidomini si è presentato sul palco vestito in modo eccentrico, trascinato da una capra, capro espiatorio dell’esistenza di ognuno di noi. Con la sua dialettica vivace e veloce, le allitterazioni e le rime baciate, accompagnate da testi paradossali e dalle musiche elettroniche del compianto maestro Piero Umilani, il protagonista si è reso giullare davanti al destino dell’uomo e ha cantato il fallimento universale. Come testimonia lo stesso interprete, nonché autore dello spettacolo, Nicola Vicidomini: “Il Fauno è una possessione visionaria, un autentico attentato all'uomo e al retaggio strutturale della sua narrazione, puro sberleffo del senso. La comicità – prosegue – non è un riflesso del sociale, è manifestazione indecente, dionisiaca e amorale che sconquassa l'ordine proiettato dall'uomo sulle cose. E’ un cortocircuito tra quel caos meraviglioso che è la natura e il senso che la razza umana gli ha arbitrariamente proiettato”. Numerosi i cambiamenti messi in scena dall’attore: dal contesto storico, all’uso dei dialetti, ai personaggi, tra cui campioni di improbabili specialità, astrusi maghi telematici e attori di telenovele mai trasmesse. Ognuno ha portato con se risate e piccole perle di riflessione, all’interno di un’azione sempre sospesa, scandita dalla silenziosa presenza in scena dell’altro coprotagonista, il capro espiatorio, interpretato dall’esordiente Miriam Vicidomini. Altro vero protagonista di questa anteprima è stato il pubblico, un pubblico variegato che ha partecipato con entusiasmo agli sketch comici proposti dal protagonista. Nicola Vicidomini e il suo teatro rappresentano, senza ombra di dubbio, una garanzia di divertimento estremo, unito all’intelligente capacità di saper rigenerare la grande tradizione umoristica europea, differenziandola dall'attuale dilagante omologazione dell’arte. Di lui, il critico e drammaturgo Enrico Bernard, scrive: “È più che comico, è ilare. Giullare dalla forma che ha profonde radici nella tradizione drammaturgica, ma anche modernissimo uomo in rivolta alla Camus, Vicidomini incarna tutte le angosce e la rabbia del nostro tempo”.
Valeria Bollini
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