Cronaca Di Una Crisi Di Mezza Estate

Salvini annuncia di voler sfiduciare Conte, il centro destra che punta ad una crisi lampo che porti a nuove elezioni viene battuto in Senato, il leader del Carroccio ritira la mozione, ma è tardi, il Premier si dimette comunque, la palla torna al Presidente della Repubblica

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La tragicomica vicenda ha inizio giovedì 8 agosto quando il Ministro dell'Interno e leader della Lega, Matteo Salvini, annuncia di voler sfiduciare il premier in carica, Giuseppe Conte.
“Troppi no fanno male all'Italia- afferma Salvini- che invece ha bisogno di tornare a crescere e quindi di andare a votare in fretta. Chi perde tempo danneggia il Paese e pensa solo alla poltrona”.
Arriva prontamente la risposta di Conte: "Venga in Parlamento a spiegare perché vuole la crisi. Come ho già chiarito nel corso della mia informativa resa al Senato sulle inchieste russe personalmente non considero il confronto tra governo e Parlamento un molesto orpello del nostro sistema democratico, ma la vera essenza della nostra forma di governo e in particolare di una democrazia parlamentare".


Il Senato si riunisce quindi lunedì 12 agosto alle ore 18, Lega, FI e FdI chiedono che le comunicazioni del premier si svolgano mercoledì 14 agosto, mentre M5s, Pd, Misto e Autonomie indicano la data del 20, stabilita a maggioranza dalla conferenza dei capigruppo riunitasi in mattinata.
Il centrodestra viene messo in minoranza, le comunicazioni del Premier vengono calendarizzate il 20, Salvini si rende conto che il suo progetto azzardato di andare ad elezioni ad ottobre  per capitalizzare il successo delle europee e riuscire a sfuggire alle indagini per Moscopoli rischia di fallire, si innervosisce e fa un passo indietro, cercando di riagganciare con i pentastellati. “Mai detto di voler staccare la spina al governo- afferma- il mio telefono è sempre acceso per il M5S. Spero di restare ministro dell’interno a lungo”. 

Ma ormai è tardi,  nei pochi giorni intercorsi tra le due opposte dichiarazioni è successo di tutto e lo scenario politico è cambiato: il premier Conte ha reagito con forza alle accuse di Salvini contro il governo, anche Di Maio ha dichiarato di aver ormai irrimediabilmente perso fiducia nell'inquilino del Viminale, l'ex Premier e Senatore Matteo Renzi ha sparigliato le carte, lanciando un appello a tutte le forze politiche per un governo di scopo che impedisca l'aumento dell'IVA e soprattutto si sono avviate delle contrattazioni tra M5S e  PD.

La vicenda si conclude ieri a Palazzo Madama, quando Giuseppe Conte, preso atto della mozione ritirata da Salvini, dichiara di essere comunque in procinto di salire al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni, concludendo così la controversa e confusa esperienza del governo gialloverde. Dalle 16 di oggi pomeriggio il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riaprirà la consultazioni per verificare l'esistenza di una possibile maggioranza alternativa che sostenga un governo istituzionale o di legislatura che sia in grado di mettere i conti in ordine e varare la prossima manovra finanziaria.


Mentre aspettiamo di vedere come risponderanno le diverse forze politiche e quale sarà il futuro del paese non possiamo fare a meno di domandarci come abbia fatto Matteo Salvini a fare, in totale autonomia, una scelta che l'ha condannato, almeno temporaneamente, all'irrilevanza politica e al tempo stesso ha resuscitato tutti i suoi nemici.

Adriana Fenzi

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