È una scarpa ritenuta must have in così tante occasioni che risulta difficile pensare di non averne bisogno. Molte donne, a passeggio per le vie affollate del centro, indossano décolleté nere, con tacco a spillo, insieme ad un jeans morbido e un giacchino in pelle o eco-pelle per un look urban chic. Altre scelgono un modello più colorato, con tacco largo in legno o sughero, abbinato ad abiti a fiori, in seta o viscosa, di ispirazione decisamente country. La décolleté classica a tacco medio, infine, è la scarpa prediletta della donna in carriera, da portare con un tailleur pantalone o un tubino essenziale, di quelli che sarebbero piaciuti a Coco Chanel.
Una curiosità sconosciuta a molti è che la décolleté, scarpa femminile per eccellenza, nasce in realtà nel XVI secolo come calzatura maschile, facente parte dell’uniforme militare di fanteria e, solo due secoli dopo, esordisce nel mondo femminile, come alternativa alle pantofole e agli stivaletti allacciati.
Il tacco è una creazione tutta italiana; a lanciarne la moda è Caterina De’ Medici che, durante il suo matrimonio con il duca di Orleans, indossava scarpe con un tacco di 7 centimetri per essere all'altezza del suo sposo.
Le prime décolleté con il tacco a spillo, che debuttano a Vigevano (Pavia) nel 1953, sono calzature con tacchi in legno, estremamente fragili, che vengono presto rese più resistenti con l’aggiunta della base in alluminio per evitarne la rottura.
Negli anni Cinquanta è l’icona di stile Marylin Monroe a portare le décolleté nell'empireo della moda, in proposito è celebre la sua massima: “Date a una donna le scarpe giuste e conquisterà il mondo”.
La dimensione emozionale è probabilmente la ragione del successo senza tempo delle décolleté. Indossarne un bel paio, infatti, cambia immediatamente l’umore in meglio: le gambe si slanciano, la postura migliora e il cambiamento fisico evoca un’immediata sensazione di fiducia e sensualità a cui le donne difficilmente sono disposte a rinunciare.
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