Alberto Radius

Alberto Radius

Sono sempre stato artisticamente il figlio di Lucio anche se avevo un anno di più.

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Prodotto da Videoradio, nel 2015, è uscito il disco Una sera con Lucio, tributo a due grandi della musica Battisti e Dalla, un disco intimo che omaggia due icone della musica italiana realizzato con la collaborazione di Ricky Portera. Colonna portante di questo disco il grande Alberto Radius.

La carriera di Alberto è un lungo percorso fatto da incontri importanti (in primis proprio quello con Lucio Battisti), ed un’alternarsi di successi prima con la Premiata Forneria Marconi e poi con la Formula 3. Negli ultimi anni, Alberto si è dedicato a diversi progetti dedicandosi alla musica con un altro spirito: quello unicamente di divertirsi e far divertire il pubblico.

Alberto è un piacere averti ospite del nostro magazine!

Partiamo proprio dall’incontro che ha segnato la tua carriera: Lucio Battisti.

Diciamo che quasi non me lo ricordo più sono passati più di 40 anni! A sommi capi ho conosciuto Lucio quando ero ragazzo, andavamo a scuola. Abbiamo suonato insieme tanto e poi capitò di fare una sigla per un programma della Rai. Il brano era Questo folle sentimento, fu un successo immediato. La mia vita cambiò in un attimo. Sono sempre stato artisticamente il figlio di Lucio anche se avevo un anno di più.

Facciamo un piccolo passo indietro. Nel 2013 pubblichi Banca d’Italia, cd variegato nei contenuti…

L’album è nato quasi in trent’anni perché avevo delle tracce su cassetta che ho poi completato grazie a Tullio Pizzorno e Andrea Secci. Al disco Banca d’Italia avevo cominciato a lavorare anni fa con Oscar Avogadro, purtroppo poi scomparso. Non erano stati ultimati tutti i pezzi così poi ho dovuto fare delle scelte.

Questo cd non passa inosservato alle orecchie ma nemmeno agli occhi, data la copertina…

Ero ospite di Red Ronnie al Roxy bar, gli ho fatto sentire dei pezzi dell’album e gli ho chiesto se avesse una fotografia da darmi per la copertina. La foto è stata scattata in una metro a New York ed è raffigurata una bocca un po’ cannottosa che si sta frantumando da un lato. In quell’immagine io ci ho visto l’Italia e poi, sotto questa bocca, c’è un barbone con un trolley, ecco quel barbone siamo noi. Quindi se non ci riprendiamo, siamo fregati.

Deve esserci sempre un fotogramma  a ricordarci il momento in cui viviamo?

Avevamo come modello la Germania e guarda cosa è successo in questi giorni con lo scandalo Volkswagen, sono cascati come delle pere cotte! Il paese dell’esagerazione, dell’aria pulita, del non sporcare e poi hanno fatto una bella figura di m! Sono quasi contento, hanno affondato la Grecia stavano affondando noi e poi invece…

So che non sei un estimatore dei vari Talent show quindi ti chiedo: un emergente quante possibilità ha di farsi notare da un produttore senza partecipare ad un Talent?

In questo momento siamo fermi. Se ci sono 5000 persone che si presentano a fare una audizione, un produttore ti ascolta per 30 secondi non di più e ti ha dimenticato subito dopo. Ci vorrebbe un produttore che si innamori della musica che propone l’artista.

Come vedi l’industria discografica attualmente?

Peggio di così è impossibile! Non ci sono i discografici. Adesso c’è una stanza e una persona col telefonino sulla scrivania. Prima c’erano le segretarie, i gruppi di persone. Non ho mai visto un musicista, credo, essere a capo di una casa discografica. Se non sei un musicista, di musica te ne puoi intendere fino ad un certo punto. Ti può piacere o non piacere. Una volta, senza fare nomi, mi fecero sentire un pezzo dicendomi che era il futuro..io quel pezzo non l’ho più sentito.

Quanto conta la fortuna in questo mestiere?

La fortuna può pesare un 70% ma devi avere il 30%di talento per riuscirci altrimenti fai un solo pezzo e poi sparisci.

L’avvento del digitale è stato deleterio o un buon jolly?

Amazon, I-Tunes…sono deleteri. Un errore è anche dover pagare delle radio private per poter essere inserito nella programmazione musicale. Anni fa, di notte, lasciavano liberi i dj di passare la musica che volevano ed avevi qualche speranza di essere inserito. Adesso nemmeno più questo. L’unica cosa più vera e bella restano le serate dal vivo: è bello ricevere l’applauso vero e non finto del pubblico.

A proposito di musica live, parliamo di San Remo. Cosa pensi del Festival, a prescindere insomma dal caso Bertè di qualche anno fa…

Ma ormai anche lì dopo un mese, non si sente più nessuno. Nek quest’anno si è sentito molto più per la cover Se telefonando che per il suo pezzo.

Hai suonato con dei mostri sacri della musica quali Battisti e Celentano, solo per citarne due. Nell’attuale panorama musicale con chi collaboreresti?

Non salvo nessuno degli emergenti, non sono originali…non ha senso cantare canzoni degli altri. Non ti faccio nomi ma in una serata c’erano tre ragazzi venuti fuori da un talent che facevano delle cover e la gente li acclamava poi, quando hanno presentato i pezzi loro, c’è stato il silenzio..nessuno li acclamava più. Magari ci sono pure delle belle voci, dei bei personaggi ma non li lasciano sfociare perché non sanno come farli emergere perché magari, a mio parere, chi li cura, di musica, non ne capisce niente. Si propone più l’immagine che la musica in sé.

Bisognerebbe emigrare per avere qualche chance in più?

Io ho avuto tante occasioni a 25 anni per andare in Inghilterra ma ho rinunciato perche stavo bene qui, anche perché ero già sposato. Col tempo mi sono pentito…qui è tutto talmente calmo che se butti un sasso nell’acqua va giù e non fa nemmeno le onde. Speriamo di risollevarci. E non parliamo solo di mercato discografico. Povera Italia!

Cosa manca esattamente alla musica di oggi?

Mancano i musicisti! Non ci sono più le cantine dove si provava per ore, adesso non si allevano più i talenti. Ci sono i talent, è diverso. In questi programmi te li presentano come i primi della classe ma poi non sono nessuno. E la tv in questo ha avuto un ruolo importante, ma nel senso di fregatura. Le gare poi che senso hanno? Paragonando la musica alla pittura è come se ad uno gli viene un bel quadro disegnando un cerchio perfetto e deve fare una gara con uno che ha disegnato invece un quadrato. Non ha senso. Ti faccio un altro esempio. L’intro di cucurucucu paloma, la canzone di Franco Battiato, non è nato per caso ma è stato cercato e realizzato da più persone. Adesso non c’è più il gruppo di lavoro, c’è una sola persona con un pc che fa il direttore, il cantante, il paroliere, il programmatore, e questo non è possibile. Ciascuno dovrebbe fare il proprio lavoro, nella musica come in tutti i settori.

Hai letto la notizia della rinuncia di Stefano Benni al Premio De Sica come forma di protesta ai tagli alla cultura?

Ho letto la notizia ma non ho approfondito. Sono da ammirare queste persone, almeno c’è la speranza che la gente capisca che bisogna svegliarsi. Negli anni 60 c’era la gioventù bruciata, adesso è carbonizzata. Non invidio i giovani d’oggi proprio per il momento che si sta vivendo. Prima o poi ci fregherà qualcuno di potente!

Alberto nella tua lunga carriera di complimenti ne avrai ricevuti tanti. Ce n’è uno che ti è rimasto nel cuore?

“Portatevi un golfino ed un cappotto perché farà freddo ma solo all’inizio perché poi Radius vi riscalderà bene”. Questo è stato il complimento più bello e ringrazio pubblicamente la persona che me lo ha fatto.

Sei un musicista sempre attivo, stai già lavorando ad un nuovo disco?

Ho già un disco pronto ma non lo sento ancora realmente pronto in quanto ogni tanto lo modifico e ci lavoro…rifaccio una parte, poi lo lascio lì, poi lo riprendo. Voglio che sia una cosa di piacere non di lavoro, perché serve a ben poco fare i dischi!

Sara Grillo 

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