IVAN FRANCESCO BALLERINI

IVAN FRANCESCO BALLERINI

“RACCONTI DI MARE. LA VIA DELLE SPEZIE”

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Essere un cantautore nel nostro Paese è, a mio avviso, un’arma a doppio taglio: se da un lato il grande pubblico ha imparato ad amare questa corrente artistica/musicale, dall’altra è stato “viziato” da un passato di personalità immense, quali De André, Guccini,

Branduardi, Dalla o De Gregori (solo per citarne alcuni); di conseguenza, il “paragone” con questi mostri sacri è sempre dietro l’angolo. Oggi però mi trovo a recensire il terzo lavoro in studio del cantautore toscano Ivan Francesco Ballerini: “Racconti di mare. La via delle spezie”, che davvero non teme il confronto. Partiamo dalla copertina di questo bellissimo album, un dipinto onirico, trasognante e malinconico, che rappresenta una donna in riva a un mare in tempesta, in cui il solo colore presente è il grigio.

Ma la musica di Ivan Francesco Ballerini è tutt’altro che grigia... Ascoltando i solchi di questo lavoro, infatti, ho ritrovato un caleidoscopio di colori, vasto quanto la sua variegata arte. Ballerini si è avvalso della collaborazione con numerosi musicisti, con i quali aveva già lavorato nei due precedenti album: Alessandro Golini (al violino),Stefano Indino (alla fisarmonica),Alessandro Melani e Luca Trolli (alla batteria),Silvio Trotta (chitarra battente e mandolino),Giancarlo Capo , che ha curato gli arrangiamenti,a realizzazione e la direzione artistica di alcuni brani,

Lisa Buralli (voce solista e cori). Parlando a livello prettamente musicale, forse l’influenza maggiore è il grande Francesco De Gregori. Ma, attenzione: ogni artista ha delle influenze legate al proprio retaggio musicale e agli ascolti giovanili... Anche artisti come i Pink Floyd, i Queen o i Led Zeppelin, se li si ascolta attentamente e con orecchio “esperto”,asciano trapelare dalla loro musica le più svariate ascendenze.

A livello di liriche, Ivan non teme la partita con i più blasonati cantautori, proponendo testi di assoluto spessore e di squisita​ poesia. “Racconti di mare. La via delle spezie” è infatti un viaggio introspettivo che sviscera tutte le sfumature della vita. Durante l’ascolto di questo album, sono stata travolta da un turbine di emozioni: malinconia, passione, tristezza, ma anche un’infinita dolcezza e senso del tenero. Ivan, con i suoi testi riesce a trasmettere un disarmante e contagioso amore verso l’esistenza.

Mi è particolarmente difficile scegliere quale siano i brani che spiccano maggiormente in questo platter, ma di certo pezzi come “ Angoli dimenticati nelle vie del mondo”, “I segreti del mondo”, “Al bar del porto”, o “Tra le braccia del mio amore” lasciano un segno indelebile nell’ascoltatore, che non potrà far altro che amarle.

Ivan Francesco Ballerini è un artista eccezionale, poliedrico, profondo e dalla voce calda e suadente, che a parer mio meriterebbe una maggiore attenzione da parte del grande pubblico;ma, del resto, gli anni Settanta, in cui la gente sapeva apprezzare la vera musica d’autore, e soprattutto sapeva riconoscerne il valore e la qualità, sono ormai lontani.

Il disco, uscito per la casa discografica Long Digital Playing di Luca Bonaffini, gode di un’ottima produzione, frutto di un lavoro in studio sicuramente meticoloso e professionale. I suoni dei singoli strumenti sono cristallini e le frequenze non si accavallano (classico esempio: quello delle note del basso con la cassa della batteria). Concludo questa recensione invitando tutti coloro che ancora non conoscono questo strepitoso artista a rimediare: su Spotify sono disponibili tutti e tre gli album del cantautore toscano. Quindi, signori, lasciatevi guidare da Ivan tra i flutti del mare e la via delle spezie.

Voto 9/10

Chiara Zanetti

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