Claudio Baglioni vince anche senza essere in video. RaiUno ci ha regalato due prime serate dedicate alla musica emergente, 24 giovani, non tutti proprio sconosciuti, che si sono sfidati per due ambitissimi posti tra i big per il prossimo Festival di Sanremo 2019.
La prima serata è stata meritatamente vinta da Einar, mentre Federica Abbate si è aggiudicata il Premio della Critica. La seconda serata è stata vinta da Mahmood – che porta a casa anche il Premio della Critica - indubbiamente bravo ma meno convincente rispetto ad altri in gara.
Date le informazioni “tecniche” veniamo al mio personalissimo resoconto delle due serate.
Nei mesi scorsi si è tanto parlato di questa scelta del direttore artistico Claudio Baglioni, di voler dare una visibilità maggiore agli emergenti. Qualcuno lo ha subito applaudito, qualcuno è rimasto perplesso, qualche aspirante partecipante è rimasto scontento per il limite di età fissato a 36 anni. Come a ricordarci che -sebbene si viva in una situazione lavorativa poco florida – l’età ha il suo peso anche nella discografia e, puntare su un non giovanissimo, è davvero difficile.
Ma l’Italia a quanto pare è ancora un paese giovane – sebbene i dati ISTAT dimostrino il contrario – e 2000 emergenti hanno sognato per qualche mese. Scrematura complessa come spesso ha dichiarato Baglioni: canzoni tutte interessanti e non è stato facile sceglierne 24 da portare sul palco del Teatro del Casinò di Sanremo il 20 e 21 dicembre in prima serata.
Non è stata data molta risonanza alla notizia ma per dovere di cronaca, va detto che c’è stata anche una squalifica per plagio: Laura Ciriaco eliminata, dentro Federico Angelucci voce e volto tutt’altro che sconosciuto avendo vinto l’edizione conclusasi un mese fa di Tale e Quale Show. La bravura di Federico è indiscutibile, basta dare uno sguardo alle sue esibizioni nel programma di Conti: versatile come pochi passa da Mina a Bocelli con una nonchalance impressionante. E la stessa bravura gli è stata riconosciuta pubblicamente da una eccellente giuria composta da Luca Barbarossa, Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Fiorella Mannoia ed Annalisa.
Angelucci talmente bravo, talmente versatile che per arrivare tra i 24 finalisti ha dovuto aspettare la squalifica della Ciriaco. E qui ci sarebbe da dire: tanti mesi di ascolti e vi accorgete del plagio quando è già tra i 24 finalisti?
Ma queste piccole considerazioni lasciano ormai il tempo che trovano pertanto meglio concentrarci su ciò che abbiamo visto in tv.
La rivelazione di queste due prime time sono sicuramente la coppia Pippo Baudo e Fabio Rovazzi: se sul primo nessuno potrebbe osare metterne in discussione la professionalità, qualche dubbio invece lo si poteva avere su Rovazzi. Eppure quel genio di Claudio Baglioni ci ha visto lungo anche questa volta ed ha affidato la conduzione di Sanremo Giovani ad una coppia rivelatasi assolutamente perfetta. La professionalità del Pippo nazionale si è amalgamata perfettamente con la finta inesperienza del youtuber Fabio e persino la battuta di quest’ultimo “Trombare è sempre importante” più che gelare il Teatro del Casinò di Sanremo come ha scritto qualcuno, ha fatto sorridere. Perché fa la differenza in queste kermesse, essere professionali ma non ingessati. Da dieci e lode i presentatori ed a loro l’augurio di condurre magari il Festival di Sanremo 2020.
Come già detto prima, la giuria è stata a dir poco eccellente. È stato un piacere sentir disquisire Barbarossa e colleghi ad ogni esibizione: la competenza ha reso tutt’altro che banali i loro discorsi, forse tra i cinque la più inesperta è Annalisa ma la sua presenza è stata forse voluta per il coinvolgimento dei più giovani.
Veniamo ai 24 in gara: più omologati i dodici della prima serata rispetto ai dodici della seconda. Nell’appuntamento del 20 dicembre di spessore sono stati i primi che si sono esibiti: Fosco 17, Andrea Biagioni ed Einar. Poco per non dire nulla convincenti Fedrix & Flow, Deschema e ROS. Scontato il Premio della Critica consegnato a Federica Abbate, bella voce ma nulla di nuovo.
Una maggiore varietà c’è stata nella seconda serata e, come già detto, avrei preferito altri nomi rispetto a Mahmood sia come vincitore del Premio della Critica che per l’accesso al Festival di Sanremo. I giornalisti avrebbero potuto osare premiando i Sisma o La Rua o andare sul sicuro puntando su una strepitosa Nyvinne. Che poi sono gli stessi nomi che avrei visto bene anche all’Ariston. Una menzione speciale bisogna dedicarla a Francesca Miola per l’eleganza con cui ha interpretato il suo brano. Il meno convincente Cannella.
I dati auditel non sono stati soddisfacenti avendo sfiorato a malapena i due milioni di telespettatori ma è stato importante per i ventiquattro emergenti avere una vetrina tutta per loro. Al di là del risultato, molte canzoni le ritroveremo in rotazione radiofonica, in tanti hanno avuto una buona visibilità sui media. I social faranno tutto il resto. Novità assoluta i primi tre classificati delle due serate parteciperanno a Sanremo Giovani Mondo una iniziativa che Baglioni e la RAI hanno ideato con il Ministero degli Esteri. Al tour che inizierà a fine marzo parteciperanno: Einar, Federica Abbate, Deschema, La Rua, Nyvinne, Mahmood.
I 24 emergenti
Federica Abbate – Finalmente
Federico Angelucci – L’uomo che verrà
Andrea Biagioni – Alba piena
Cannella – Nei miei ricordi
Diego Conti – 3 gradi
Deschema – Cristallo
Einar – Centomila volte
Fedrix & Flaw – L’impresa
Fosco17 – Dicembre
La Rua – Alla mia età si vola
La Zero – Nina è brava
Le Ore – La mia felpa è come me
Mahmood – Gioventù bruciata
Marte Marasco – Nella mia testa
Mescalina – Chiamami amore adesso
Francesca Miola – Amarsi non serve
Giulia Mutti – Almeno te
Nyvinne – Io ti penso
Ros – Incendio
Roberto Saita – Niwrad
Sisma – Slow motio
Symo – Paura di amare
Wepro - Stop/Replay
Nel corso delle due serate è stato svelato anche il cast dei big con non poche sorprese data la partecipazione di molti artisti della scena indie, un'adeguamento ai tempi necessario.
I 24 campioni che vedremo dal 5 al 9 febbraio 2019
Paola
Turci -
L'ultimo ostacolo
Simone
Cristicchi -
Abbi cura di me
Zen
Circus
-
L'amore è una dittatura
Anna
Tatangelo -
Le nostre anime di notte
Loredana
Berté -
Cosa ti aspetti da me
Irama
-
La ragazza col cuore di latta
Ultimo
-
I
tuoi particolari
Nek
- Mi
farò trovare pronto
Motta
-
Dov'è l'Italia
Il
Volo -
Musica che resta
Ghemon
-
Rose viola
Einar
– Centomila
volte
Federica
Carta e Shade -
Senza farlo apposta
Patty
Pravo e Briga -
Un po' come la vita
Negrita
- I
ragazzi stanno bene
Daniele
Silvestri -
Argento vivo
Ex-Otago
-Solo
una canzone
Achille
Lauro -
Rolls Royce
Arisa
-
Mi sento bene
Boomdabash
-
Un milione
Francesco
Renga -
Aspetto che torni
Enrico
Nigiotti -
Nonno Hollywood
Nino
D'Angelo e Livio Cori -
Un'altra luce
Mahmood
– Gioventù
bruciata
Sara Grillo
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