Caro Gianluca, intanto, grazie per aver accettato il nostro invito. Nel mondo della recitazione e della ricerca sei una figura molto poliedrica. Attualmente, quali sono i progetti che ti vedono coinvolto in maniera più intensa?
Grazie a te. Al momento sto lavorando ad una storia che parla dell’antifragilità,
ovvero di quella caratteristica che ti porta a dominare il caos e trarne la
linfa della tua crescita.
Nel 2016, esce il libro Arte e scienza dell'attore: Strategie segrete del Corpo-Mente, ora disponibile su Amazon in una nuova edizione. Si tratta di un'introduzione teorica ai princìpi dell'espressività generativa, tecnica di recitazione e metodo di evoluzione personale ormai conosciuto e diffuso in ambito internazionale. Ce ne vuoi parlare in termini di contenuti, tecniche portanti e benefici?
L’espressività generativa nasce dall'esigenza della risposta a due domande: come può l'arte e scienza dell'attore diventare un metodo per migliorare la vita dell'individuo, potenziando l'impatto della sua comunicazione su se stesso e sugli altri? Come possono alcune delle ultime scoperte della psicologia perfezionare l'arte della recitazione?
Arte e scienza dell’attore è una lettura complessa (linguaggio
scientifico, molti riferimenti), ma utile a chiunque sia pronto a a mettere in
discussione la propria mappa della realtà per migliorarsi e soprattutto a chi
voglia diventare un attore o un coach di professione.
So che il metodo ha avuto successo anche in campi apparentemente lontani da quello artistico, sia in Italia che all'estero, come, ad esempio, quello medico. Tra il 2013 ed il 2015, infatti, hai tenuto corsi in Ospedali e Università in tutta Italia sul metodo espressività generativa applicato alla comunicazione medico-paziente. Si è rivelata un’esperienza soddisfacente?
L’espressività generativa agisce sulla struttura dell’esperienza soggettiva
e può essere utile in tutti gli aspetto della comunicazione. Più vado a fondo
in questa ricerca e più nascono intuizioni e mi stupisco della molteplicità dei
campi di applicazione. La consapevolezza che in questo caso sia stata uno
strumento utile a migliorare le condizioni di chi soffre mi ha dato grande
gioia.
Recentemente, hai dato vita ai format web di crescita personale “pillole per danzare nella pioggia”. Le visualizzazioni sono tantissime. Cosa ne determina il successo? Qual è la genesi creativa di ogni pillola? Ti va di descriverci brevemente quelle che hai realizzato finora e quelle che hai in progetto di fare?
Nulla è in grado di insegnare qualcosa meglio di una storia. Nel progetto "pillole” utilizzo infatti il potere della metafora e racconto storie zen. Da esse ognuno può trarre ispirazione per la propria esperienza quotidiana. Nelle prossime tratterò anche alcuni elementi di base dell’espressività generativa.
Questo è il link che raccoglie i video pubblicati fino ad ora:
PILLOLE PER DANZARE NELLA PIOGGIA
Come definiresti il cambiamento e, appunto, la crescita personale?
Un traguardo che si può raggiungere unicamente con le proprie forze,
sebbene i cosiddetti alleati e maestri siano spesso fonti di ispirazione
essenziali.
Quali sono i film in cui hai recitato ai quali sei maggiormente affezionato?
Sebbene i film a cui sono affezionato siano molti, ti parlerò di Mad in Italy perché è il primo ruolo in cui ho applicato le basi del metodo espressività generativa. Interpretato una decina di anni fa, il personaggio protagonista di questo film è stato forse il ruolo più oscuro e difficile della mia carriera fino ad oggi e sono molto soddisfatto per il fatto che la performance sia stata apprezzata oltre che dalla critica italiana, anche da quella statunitense.
Poco tempo fa, ti ho visto in uno spot pubblicitario ministeriale. Ti diverti a recitare per promuovere un prodotto, un servizio o uno stile di vita?
Recitando si impara sempre qualcosa, tuttavia non interpreto spesso spot
pubblicitari. In questo caso ero motivato anche dal valore etico dell’argomento
sponsorizzato: la tutela della salute e dell’ambiente.
Che consigli daresti ai giovani che vogliono sperimentarsi in una carriera attoriale?
Di capire qual è la ragione profonda del voler fare, o addirittura essere,
un attore. Conoscere i meccanismi dell’arte è un bellissimo viaggio. La
professione è al contrario un’odissea piena di insidie e senza una forte
motivazione che va oltre i risultati, diventa frustrante. L’unico modo di
affrontare questa scelta di vita con serenità è, come direbbe Stanislavskij,
amando l’arte in se stessa, non sé stessi nell’arte.
“Recitare non è molto diverso da una malattia mentale: un attore non fa altro che ripartire la propria persona con altre. È una specie di schizofrenia.” Così Vittorio Gassman. Sei d’accordo?
Più che uno schizofrenico, mi piace vederlo come un medium in grado di
entrare in una proiezione di se stesso che vive una realtà parallela.
Quali sono le tue considerazioni per quanto riguarda la qualità dell’informazione in Italia?
Pessime: ormai l’opinione comune è in balia delle fake news e dei social.
La semplicità di accesso ai mezzi di comunicazione rende sempre più facile
manipolare la realtà.
La televisione, nel nostro Paese, resta il medium di riferimento per tantissimi utenti. Si potrebbe migliorare sotto qualche punto di vista?
La televisione era un mezzo potentissimo in grado di orientare i pensieri e
le decisioni delle masse. Ora il web sta prendendo il suo posto, ma
la televisione non scomparirà , diverrà altro, cambierà forma e funzione, come
è stato tanti anni fa per la radio, proprio a causa del suo avvento. Potrebbe
essere finalmente l’occasione per eliminare tanta spazzatura e orientare la
programmazione verso contenuti di maggiore qualità.
Cosa ne pensi del successo del web-series come fenomeno degli ultimi anni?
Ricollegandomi alle conclusioni della precedente risposta, penso
che ormai molti video pubblicati sul web raggiungano un pubblico più ampio di
una prima serata sulle reti nazionali.
C’è qualcuno che vorresti ringraziare per i traguardi tagliati finora?
Tutti i maestri che mi hanno ispirato lungo il percorso, sia personalmente,
sia attraverso i libri e i film.
Sogni nel cassetto per progetti futuri?
Continuare a lavorare ai
progetti in cui credo con una libertà assoluta.
Chiara Zanetti
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